Mentre la Sicilia ha cambiato colore, passando da zona arancione a zona gialla, i nostri alunni delle scuole superiori continuano a frequentare le lezioni a distanza, dal momento che, qualunque sia il colore di questo lockdown autunnale, chi frequenta la Scuola secondaria di secondo grado deve farlo da casa, di certo fino a domani 3 dicembre.
L’aspetto positivo di questa situazione è che i docenti hanno capito, già da marzo 2020, che la lezione tradizionale frontale non poteva più andare avanti. Per la verità da alcuni anni, nelle scuole più dotate da un punto di vista tecnologico, i docenti cosiddetti “2.0” utilizzano in classe la Lim o la Smart Tv per coinvolgere gli alunni con attività che intervallano le loro lezioni, come test interattivi su Kahoot o l’elaborazione di “nuvole di parole” attraverso il Brainstorming su “Answergarden” o ancora selezionando, ad esempio, da Youtube la lettura “Dei Sepolcri” ad opera di Vittorio Gassman.
Per un docente attento, che guarda negli occhi i suoi alunni, non occorrono gli studi di Middendorf e Kalish della seconda metà degli anni Ottanta per rendersi conto che a 15/20 minuti dall’inizio di una lezione ci sono cali evidenti dell’attenzione. Allora che fare? Rendere i ragazzi partecipi coinvolgendoli con delle attività operative, anche con l’utilizzo dei loro smartphones per partecipare a un test o fare una ricerca, possibilmente in piccoli gruppi. L’importante è, però, che all’attività segua subito un riscontro, anche nella forma di un dibattito. In questo modo il docente potrà nell’immediato verificare fino a che punto la sua lezione è stata compresa dalla classe.
Quella appena descritta è un modello di lezione segmentata, da pianificare in segmenti distinti: 1) verifica delle preconoscenze; 2) lezione di massimo 15 minuti; 3) attività in classe; 4) restituzione; 5) conclusione con l’assegnazione di compiti per casa. Infine, non dimenticarsi mai dell’intervallo di almeno dieci minuti, soprattutto in Didattica a distanza.
Twitter: @LRussoQdS

