La metamorfosi del Presidente - QdS

La metamorfosi del Presidente

Carlo Alberto Tregua

La metamorfosi del Presidente

venerdì 10 Marzo 2023

Un’occasione perduta

Ho conosciuto Nello Musumeci nel 1994, quando venne da noi al QdS per il Forum, pubblicato il 7 maggio, che fu svolto in qualità di candidato alla Presidenza della Provincia di Catania, alla presenza di tutti gli altri competitor. Mi parve un giovane in gamba e, quando uscì per ultimo gli pronosticai il successo, anche per la divisione degli avversari politici che avevano presentato diversi candidati.
Cosicché il bravo Nello, per quasi dieci anni, ha gestito la Provincia in maniera più che decorosa, realizzando tra l’altro due opere molto importanti e cioè la strada a scorrimento veloce per Paternò e la ricostruzione delle strade per l’Etna dopo l’eruzione.

La premessa per dire che fummo ben contenti quando fu candidato alla Presidenza della Regione siciliana perché supponevamo che le stesse vigorìa e capacità sarebbero state messe in campo per svegliare il moloc regionale, che aveva bisogno di una forte cura energetica per ricominciare a camminare dopo Cuffaro, Lombardo e Crocetta.

Poco dopo le elezioni di novembre 2017, il buon Nello è venuto ancora una volta al Quotidiano di Sicilia per il rituale forum programmatico, pubblicato il 17 marzo 2018, nel corso del quale espose con chiarezza cosa intendeva realizzare nei suoi cinque anni di governo.
Apprezzammo molto il suo programma e le sue intenzioni e ponemmo fiducia che avrebbe saputo realizzarle.

Purtroppo, con vivo dispiacere, dobbiamo certificare che gli anni della XVII Legislatura sono passati come l’acqua sotto i ponti, senza lasciare alcun segno di innovazione delle cose importanti, salvo delle azioni marginali che non hanno cambiato il volto della Sicilia.

Vogliamo subito dare atto che dei quattro presidenti conseguenti alla riforma dell’elezione diretta del Presidente della Regione (l.r. 7/2005), è stato il primo a non avere guai con la Giustizia perché egli è senza dubbi un uomo onesto e probo. Ma qui di seguito non ci permettiamo di mettere in discussione la sua figura umana, bensì citare fatti che riguardano il Presidente della Regione e la fiducia che i siciliani hanno riposto in lui come tale.

Nell’inchiesta puntuale che troverete all’interno sono dettagliati tutti gli obiettivi mancati che vi invitiamo a leggere con attenzione perché estremamente interessanti. Qui di seguito, intendiamo evidenziare le questioni che sono rimaste irrisolte dopo cinque anni.

In primo luogo, la mancata riforma della Pubblica amministrazione e il rinnovo del contratto dei dirigenti regionali che risale al 2005. Come si fa a non capire che se non funziona la burocrazia, una azienda (perché tale è) come la Regione è di fatto bloccata? Un’azienda che allora aveva circa 14mila dipendenti e oggi ne conta 11mila e che ha gestito un bilancio regionale fra i 16 e i 18 miliardi all’anno.
I dirigenti devono essere collaboratori del Presidente ed eseguire con puntualità e tempestività l’indirizzo politico senza frapporre strumentali contrasti. E lì è mancato il polso fermo del Presidente che si è fatto abbindolare da gente che non aveva alcuna voglia di collaborarlo.

Musumeci-Presidente non ha realizzato i termovalorizzatori, oggi termocombustori, che avrebbero impedito quello schifo tutto siciliano delle discariche a cielo aperto ed ora, l’esportazione dei rifiuti solidi urbani mediante navi, ad un costo di 360 euro a tonnellata anziché a 130.

Musumeci-Presidente non ha fatto il Piano delle Acque, è rimasto inerte di fronte al disastro della distribuzione del prezioso liquido dagli invasi ai rubinetti anche con enormi danni all’agricoltura, gestita per questi versi dai consorzi di bonifica.
Musumeci-Presidente non ha riformato l’Istituto Autonomo Case Popolari, ove ne succedono di cotte e di crude, ove vi sono sospetti inqualificabili.
Musumeci-Presidente non ha provveduto a far liquidare definitivamente quella decina di partecipate del tutto inutili e dannose che hanno continuato ad assorbire risorse, sottratte agli investimenti e ha lasciato che l’Ast perdesse soldi ogni anno.
Musumeci-Presidente non ha realizzato il Piano di rilancio del turismo, per raddoppiare le presenze che quando lui si insediò erano di 15 milioni, diminuite dopo 5 anni.
La summa è il Pil inchiodato a 88,3 miliardi. Come dire: Sicilia rimasta immobile.

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