“La Pa sia efficiente, trasparente e rapida” - QdS

“La Pa sia efficiente, trasparente e rapida”

Carlo Alberto Tregua

“La Pa sia efficiente, trasparente e rapida”

martedì 28 Marzo 2023

Il presidente Mattarella ha ammonito la Pubblica amministrazione dicendo: “Sia efficiente, trasparente e rapida nelle decisioni”

In occasione della Giornata della memoria delle vittime di mafia, il presidente Mattarella, con la sua solita saggezza, ha ammonito la Pubblica amministrazione dicendo: “Sia efficiente, trasparente e rapida nelle decisioni”.

L’ammonizione va ai diretti interessati, ma anche a coloro che hanno la responsabilità di far funzionare la burocrazia. Non ci riferiamo solo ai dirigenti, che ne fanno parte integrante, bensì ai responsabili istituzionali che non solo devono dare indirizzo alla sottostante Pubblica amministrazione, ma hanno il dovere di controllare che essa esegua puntualmente e nei tempi necessari quell’indirizzo o quella disposizione.

Invero così non accade perché il Governo – con i suoi sessantaquattro membri, tra ministri, vice ministri e sottosegretari – le Giunte regionali e quelle comunali continuano ad approvare e firmare disposizioni di varia natura, ma poi non si preoccupano di verificare se esse vengano rese esecutive e nei tempi previsti, con la conseguenza che spesso la burocrazia vanifica l’indirizzo politico per inerzia e questo danneggia l’attività di Governo e Giunte regionali e comunali.

Perché tutto questo accade? La risposta è semplice e univoca: perché mancano i controlli e non vengono applicate le sanzioni verso coloro che sono inadempienti, sia dirigenti che funzionari o dipendenti.
In altri termini, l’inadempienza, ovvero la mancata attuazione dell’indirizzo politico, è effettuata impunemente proprio perché, come prima si scriveva, nessuno controlla e nessuno sanziona (o premia) in relazione ai risultati.

Ovviamente quanto precede deve basarsi su un sistema organizzativo professionale certo ed efficiente, per attuare il quale occorrono i professionisti. Ma nella Pubblica amministrazione professionisti di organizzazione non ve ne sono tanti, anzi sono pochi, il che impedisce un funzionamento adeguato e finalizzato agli obiettivi.
Tutto questo accade perché manca il Pos (Piano organizzativo dei servizi), nel quale vengono inseriti i fabbisogni di risorse umane e finanziarie. Senza tale Piano niente funziona, esattamente come accade oggi.

Eppure nella Pa ci sono risorse professionali e umane di valore, ma esse non vengono messe a regime e ordinate in funzione degli obiettivi che debbono essere raggiunti. Intendiamoci, obiettivi veri e non fasulli o gonfiati come fanno molti dirigenti. Gli obiettivi sono conseguenza del Pos e determinati dai Governi e dalle Giunte. Essi sono conseguenza della linea politica propria di chi governa e amministra.
Nella Pubblica amministrazione manca un elemento fondamentale: la formazione continua, perché chi lavora in un sistema, non può non aggiornarsi ogni giorno, in base al progresso della tecnologia materiale e immateriale.

La conseguenza della mancata formazione continua è che dirigenti e dipendenti pubblici sono sempre più impreparati ad affrontare le innovazioni e in genere le vicende che accadono ai nostri tempi.
Poi c’è la solita manfrina di tutti coloro che continuano a reclamare i diritti senza prima avere ottemperato ai loro doveri, primo fra i quali quello della professionalità.

Si dice che i politici hanno più problemi nel sacco che pulci nella testa. Con ciò non si vuole sminuire il loro valore (quando c’è), bensì la mancanza di competenze, senza delle quali ognuno parla a vanvera.
È vero che qualunque cittadino/a, di qualunque età superiore ai venticinque anni, non pregiudicato, possa essere eletto nelle assemblee nazionali, regionali e locali, ma è anche vero che questo viola il principio etico del merito, secondo il quale chi governa gli altri deve saperne di più.
Ora, che un ignorante, uomo o donna che sia, debba governare i/le cittadini/e senza avere alcuna competenza, come è accaduto (e accade) per ministri ed ex ministri con la terza media, è un fatto insopportabile. Però accade.

Non crediamo che il principio di Democrazia sia quello di fare amministrare chiunque a prescindere dalle sue competenze, mentre è democratico che chiunque possa votare.
Ritorniamo al presidente Mattarella e alla sua ammonizione, augurandoci che essa venga presa nella sua grande importanza e resa attuale. Ora, non domani!

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