La procreazione assistita riparte insieme alla Fase 2 - QdS

La procreazione assistita riparte insieme alla Fase 2

redazione

La procreazione assistita riparte insieme alla Fase 2

mercoledì 15 Aprile 2020

Raccomandazioni in vista delle novità sulla pandemia

in collaborazione con ITALPRESS

ROMA – La Federazione della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) che rappresenta gli oltre diecimila ginecologi italiani, attraverso il suo Gruppo di interesse speciale (Giss) in Medicina della riproduzione, che vede riunite le più alte competenze italiane in tale campo, ha elaborato nuove raccomandazioni per la pronta ripresa dei trattamenti di procreazione medicalmente assistita (Pma) nel momento in cui il Governo decreterà l’inizio della Fase 2 della pandemia in corso.

In Italia, un terzo dei primi trattamenti di Pma viene eseguito in coppie in cui il partner femminile ha più di quarant’anni. Ritardi eccessivi di cura possono diminuire significativamente le possibilità di successo per queste coppie. Per questo motivo è necessario riprendere i trattamenti non appena il lockdown sarà superato, tenendo conto che ogni mese di inattività determina una mancata esecuzione di circa ottomila trattamenti, con una potenziale perdita di natalità mensile di circa 1.500 bambini.

La Federazione della Sigo ha sottolineato come con l’inizio della Fase 2 verrà a mancare uno dei presupposti fondamentali per il quale era stata raccomandata la sospensione di nuovi cicli di Pma – a eccezione dei cicli già avviati e delle attività di crioconservazione in pazienti oncologiche aventi carattere di urgenza e indifferibilità – vale a dire la necessità di evitare lo spostamento delle persone e l’accesso alle strutture cliniche per contenere i possibili contagi.

“Bisogna inoltre considerare – hanno ricordato da Sigo – che allo stato attuale non sussistono prove scientifiche che indicano un rischio specifico di trasmissione dell’infezione da virus Sars-Cov-2 attraverso le pratiche di Pma e che i centri di Pma sono istituti dei tessuti che lavorano in un ambiente e con un setting protetto, atto a salvaguardare sia le pazienti, sia gli operatori.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017