La Regione affida l'incarico per aggiornare il piano dei rifiuti speciali

La Regione affida l’incarico per aggiornare il piano dei rifiuti speciali: la programmazione

La Regione affida l’incarico per aggiornare il piano dei rifiuti speciali: la programmazione

Simone Olivelli  |
domenica 08 Settembre 2024

Il governo Schifani, da questo punto di vista, è convinto di riuscire a fare meglio dei predecessori

In attesa che il tanto agognato aggiornamento al piano dei rifiuti urbani entri in vigore, la Regione prova a fare un passo in avanti verso un altro stralcio del documento che dovrebbe rappresentare per la bussola per i prossimi anni in Sicilia in tema di rifiuti. La metafora è di quelle forti: nell’isola che quando si parla di spazzatura, al di là del riconoscimento ufficiale delle emergenze, è abituata a navigare a vista e spesso a sprofondare in crisi di varia natura, parlare di organizzazione sembra un miraggio. Eppure dovrebbe essere la chiave per arrivare a gestire il settore senza ricorrere a misure straordinarie. 

Il governo Schifani, da questo punto di vista, è convinto di riuscire a fare meglio dei predecessori. E così, dopo aver annunciato in pompa magna l’aggiornamento del piano che tratta dei rifiuti urbani con l’introduzione dei termovalorizzatori per gestire lo smaltimento dell’indifferenziata, è di ieri l’individuazione di due professionisti a cui affidare una consulenza sullo stralcio del piano che riguarda i rifiuti speciali. 

La Regione affida l’incarico per aggiornare il piano dei rifiuti speciali, i dettagli

Il decreto pubblicato ieri sul sito del dipartimento regionale Rifiuti segue la manifestazione d’interesse che ad agosto la Regione aveva pubblicato per sondare il mercato dei professionisti. Entro i termini fissati sono arrivate due offerte, a spuntarla sono stati l’ingegnere Rosario Collura e il geologo Mario Pischedda. I due percepiranno poco meno di 80mila euro, considerata l’Iva e il contributo relativo alle casse previdenziali.

Collura e Pischedda si occuperanno nella redazione del piano per la gestione dei rifiuti speciali e di sviluppare gli elaborati necessari – rapporto ambientale e la sintesi non tecnica – per sottoporlo alla procedura di valutazione ambientale strategica (Vas). “Tale Piano costituirà un ulteriore stralcio del piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR) in affiancamento allo stralcio redatto per i rifiuti urbani in corso di approvazione da parte del presidente della Regione Siciliana, nella qualità di commissario straordinario”, ricorda la Regione facendo riferimento al Dpcm con cui, a febbraio scorso, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha attribuito a Schifani i poteri straordinari.

Un ruolo che il governatore ha sfruttato anche per accelerare l’iter di approvazione del piano per i rifiuti urbani, anche se lo stesso attende ancora di entrare ufficialmente in vigore. Dopo avere concesso un’ulteriore possibilità ai Comuni di presentare osservazioni, sarà necessario – così come previsto dalla legge regionale di settore – un passaggio nella commissione Ambiente all’Assemblea regionale siciliana e poi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. 

La mappa dei rifiuti speciali

L’ultimo piano di gestione dei rifiuti speciali approvato in Sicilia risale al 2017. “In ottemperanza alle indicazioni del Programma nazionale di gestione dei rifiuti, nonché al fine di garantire il rispetto della condizione abilitante tematica 2.6 per la politica di coesione 2021-2027 è necessario procedere all’aggiornamento”, viene ricordato dalla Regione. In termini concreti la redazione del nuovo piano prevedrà due fasi. Nella prima dovranno essere individuati gli esatti quantitativi di rifiuti speciali prodotti in Sicilia. Un’operazione che verrà fatta partendo dalle informazioni contenute nelle dichiarazioni presentate annualmente dai soggetti che operano nel settore, sia per quanto riguarda la produzione di rifiuti, ma anche nel ramo del trasporto e, chiaramente, dello smaltimento o del recupero. “Le informazioni potranno essere integrate con i quantitativi stimati da Ispra per quei settori produttivi che risultano interamente o parzialmente esentati dall’obbligo di dichiarazione”, specifica la Regione. Fornendo come esempio il settore delle costruzioni e delle demolizioni.

Per arrivare al nuovo piano bisognerà inoltre fare una ricognizione degli impianti esistenti, sia per quanto riguarda la gestione dei rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), quelli provenienti dalle demolizioni e poi ancora quelli tessili, contenenti amianto, sanitari fino ai fanghi di depurazione. Subito dopo toccherà lavorare alla programmazione e dunque all’individuazione degli impianti da realizzazione, compresa la loro localizzazione, e all’analisi dei flussi per determinare l’esatto fabbisogno dell’isola. 

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