CATANIA – Il capitolo della riforma dei Consorzi di bonifica segna un punto di svolta all’Assemblea regionale siciliana, dove tutto sommato il confronto tra maggioranza ed opposizione era stato in questa legislatura sempre votato nel segno della correttezza istituzionale. Gli episodi che riguardano il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e parte del suo entourage, l’assessore al Turismo Elvira Amata ed il suo segretario particolare ed infine una parte della borghesia siciliana, hanno scaldato gli animi e forse anche i motori in vista di un biennio di restante legislatura con la maggioranza un po’ azzoppata.
Parlamento siciliano bloccato
L’opposizione non è disposta adesso ad attendere con fiducia che il presidente della Regione Renato Schifani lasci correre rinnovando la fiducia all’assessore di Fratelli d’Italia senza riferire al parlamento siciliano ciò che accade nel suo governo. A farne le spese il disegno di legge per il riordino dei Consorzi di bonifica, che ha avuto forse la sventura di arrivare a Sala d’Ercole nel momento sbagliato ed all’inizio anche senza due fondamentali emendamenti del governo per completarne la riforma con la garanzia occupazionale dei lavoratori degli attuali 13 consorzi. Poteva essere anche un altro ddl, probabilmente non sarebbe cambiato nulla. L’iter parlamentare si è concluso con l’aula bloccata quando si doveva iniziare a votare l’articolato. Un intervento da dieci minuti per ogni esponente dell’opposizione, un solo articolo votato in una seduta d’aula. Il testo del disegno di legge al netto degli emendamenti si compone di 40 articoli, per i quali di questo passo servirebbero 40 sedute a Sala d’Ercole. L’Ars è bloccata.
Confagricoltura Sicilia preoccupata per la riforma dei Consorzi di bonifica
Ad esprimere “forte preoccupazione per quanto accaduto mercoledì sera in sede di Assemblea Regionale Siciliana durante l’esame della riforma dei Consorzi di Bonifica” è stata ieri Confagricoltura Sicilia, definendo l’ostruzionismo all’Ars “inaccettabile e dannoso per l’agricoltura siciliana”. A parlare è il presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona, che in merito al duro scontro in atto nel parlamento siciliano afferma: “Siamo di fronte a un episodio gravissimo che danneggia non solo gli agricoltori, ma l’intera economia siciliana. I Consorzi di Bonifica rappresentano un pilastro fondamentale per la gestione delle risorse idriche e la tutela del territorio agricolo. Bloccarne la riforma significa condannare migliaia di imprese agricole a un sistema inefficiente e obsoleto”. Ragona ha inoltre sottolineato che la riforma dei consorzi “è attesa da anni dal comparto agricolo e rappresenta uno strumento indispensabile per modernizzare la gestione delle risorse idriche, migliorare l’efficienza dei servizi agli agricoltori, ottimizzare la tutela del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico e garantire maggiore trasparenza e controllo”.
Il democristiano presidente della Commissione affari istituzionali, Ignazio Abbate, che ha curato l’iter del disegno di legge dalla sua genesi in questa legislatura e fino all’incardinamento in aula, afferma il proprio netto disappunto su quanto si sta verificando: “Io sono contrario all’ostracismo parlamentare su un provvedimento parlamentare. Se questo atteggiamento nasce dalla richiesta di presenza in aula del presidente Schifani per il dibattito politico nulla c’entra la riforma dei Consorzi di bonifica. Posso capire se dovesse esserci sulla manovra finanziaria, che è un provvedimento interamente governativo. Ma su un provvedimento che nasce da una attività esclusivamente parlamentare, e che ha avuto un iter parlamentare durato così tanto tempo e nel corso quale l’opposizione ha anche partecipato attivamente nelle commissioni, credo che ancora di più questo atteggiamento pretestuoso non fa bene al parlamento che in questo momento dovrebbe essere anzi ancora più veloce e lavorare in maniera più determinata per portare avanti i provvedimenti. Specialmente questi che sono di iniziativa puramente parlamentari”.
Il capogruppo del Movimento 5 stella all’Ars, forza politica all’opposizione pari per forza ed intenti al Partito democratico, aveva già commentato al termine dell’aula di mercoledì le accuse della maggioranza. Antonio De Luca infatti aveva affermato: “Si sta cercando di fare passare il messaggio che le riforme fondamentali per la Sicilia rischiano di rimanere al palo a causa del nostro atteggiamento in aula. Niente di più falso. Schifani venga in aula a riferire degli scandali Turismo e Sanità. Ora basta, ci metta la faccia una volta per tutte, o a furia di voltarsi dall’altro lato gli verrà il torcicollo. Lo aspettiamo già martedì prossimo”. Per l’opposizione quindi l’aula non viene bloccata dei deputati ma dal presidente Schifani che non intende confrontarsi con loro sulle questioni che attengono a Turismo e Sanità. E dal M5s non si risparmia un colpo ormai al presidente della Regione.
Nella giornata all’insegna della Lega di Renato Schifani, partita da Roma con foto insieme al ministro dei Trasporti davanti al plastico del Ponte e conclusa alla kermesse leghista siciliana ancora insieme all’amico Matteo Salvini, c’è spazio anche per un cerimoniale taglio del nastro sulla “Strada degli scrittori”. Inaugurazione sorridente del duo Schifani-Salvini, presidente della Regione e ministro per le infrastrutture, che al Movimento 5 stelle siciliano proprio non va giù. La circostanza viene infatti aspramente commentata l’indomani, cioè ieri, dal deputato regionale della provincia agrigentina Angelo Cambiano che ricorda come “solo durante il Governo Conte II, grazie al lavoro del Movimento 5 Stelle, si è sbloccato il rifinanziamento dell’opera, consentendo la ripresa effettiva dei lavori. Senza questo passaggio, oggi non ci sarebbe proprio nulla da inaugurare”. Cambiano attacca quindi la cerimonia, ma indirettamente anche il tempo che il presidente dedica ad un “epilogo arrivato con colpevole ritardo, di una vicenda lunga oltre vent’anni, segnata da rallentamenti, blocchi e promesse procrastinate che si susseguono da anni”.
Si torna intanto a Sala d’Ercole bloccata sul ddl Consorzi di bonifica, anche con la stilettata di Angelo Cambiano: “È paradossale e anche offensivo per i siciliani che il Presidente della Regione, Renato Schifani, non trovi mai il tempo per partecipare ai lavori dell’Assemblea regionale, ma lo trovi sempre per farsi immortalare in selfie promozionali davanti al plastico del Ponte sullo Stretto o durante passerelle come quella sulla SS 640”.

