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La riscoperta di Cotrugli

La riscoperta di Cotrugli

“Il libro dell’arte della mercatura”

continua dal QdS del 19/2/2025

Un terzo libro importantissimo, questo della scuola italiana, ci porta al tempo moderno. Si tratta di: “Il libro dell’arte della mercatura” dell’imprenditore-scrittore dalmato Benedetto Cotrugli scritto nel 1458 in italiano volgare e che io ho definito: un libro di ieri e di oggi e per domani. I principali temi e obiettivi del libro sono: orgoglio e legittimazione dell’attività imprenditoriale; natura e funzione dell’impresa; importanza della formazione (non solamente teorica) della persona del mercante e delle qualità morali che deve coltivare; problematiche legate alla successione d’impresa nel capitale che lui intitola “Dei figlioli” (“Lo patre cura e voria veder lo figlio più ricco de lui, ma non più honorato, e lo figlio voria veder lo patre più honorato ma non più ricco”); importanza delle competenze tecniche e armonizzazione tra le stesse e i principi laici del mercante e i principi del catechismo.

Su questo libro ho scritto lunga prefazione che ne illustra le radici, lo collega al pioniere Albertano da Brescia fino ai grandi precursori fiorentini del ‘300 e ‘400 e lo pone al vertice di quel lungo processo di sviluppo economico iniziato nei nostri comuni e che il grande storico Armando Sapori chiamò il Rinascimento lungo che, per Sapori, affonda le sue radici nel XII secolo.

Il nostro Cotrugli appartiene, senz’altro, alla fisionomia del mercante italiano colto e preparato come delineata dal Sapori, ed il motto che questi cita come senese, io lo illustravo ai miei allievi in Bocconi, quarant’anni, fa, come motto dei giovani imprenditori fiorentini: “potere, sapere e con amore volere”. Bene fa Sapori a definire questo motto “immortale”. Certamente Cotrugli, uomo molto colto, lo conosceva e approvava. E se l’etica imprenditoriale contemporanea lo facesse proprio, invece di farsi elaborare, a caro prezzo, da studi legali, codici etici compilati con spirito formale e burocratico, non coerenti e scarsamente rispettati, le nostre faccende economiche andrebbero molto meglio. Dopo la seconda edizione di questo libro del Cotrugli in francese nel 1582, lo scritto di Cotrugli praticamente scompare sino alla sua “riscoperta” alla fine dell’800 solo dagli studiosi di storia della ragioneria.

La vera riscoperta è dei nostri giorni dopo oltre 500 anni di oblio. Un gruppo di valorosi docenti della Università Ca’ Foscari lo riscoprono, studiano e curano un’edizione critica, e con il nostro sostegno finanziario, ne producono un’ottima versione in italiano contemporaneo. L’editore Guerini ne ha curato una bellissima “1° edizione con testo italiano contemporaneo”, presentata anche alla Cattolica di Milano.

Questa riscoperta e rinascita di Cotrugli ha portato a una edizione inglese, a una presentazione, seguita con grande interesse, ad Harvard, a un’edizione giapponese, a una riduzione teatrale da parte di entusiasti studenti della Ca’ Foscari. Tutto ciò è riprova della straordinaria modernità di Cotrugli e soprattutto del collegamento tra il nostro tempo e il pensiero della scuola italiana del lungo Rinascimento. È un indiscutibile anello di congiunzione che, da solo, merita un corso universitario, ma io devo limitarmi a un punto chiave perché è un passaggio fondamentale per i dibattiti dei nostri giorni.

continua…