La Riserva naturale di Fiumefreddo, un'oasi da scoprire - QdS

La Riserva naturale di Fiumefreddo, un’oasi da scoprire

La Riserva naturale di Fiumefreddo, un’oasi da scoprire

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lunedì 28 Giugno 2021

Fu istituita nel 1984, con l'intenzione di permettere alla flora acquatica la sua conservazione e il suo ripristino, oltre all'interesse per la tutela e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico.

Istituita nel 1984 allo scopo di consentire la
conservazione della flora acquatica ed il suo ripristino, lungo gli argini,
della vegetazione mediterranea nonché  la
tutela e valorizzazione di un discreto patrimonio paesaggistico. E’ estesa
circa 80 ettari, di cui 10 ricadenti in zona A di massima
protezione e 70 in zona B di preriserva. Questa area ha permesso la
conservazione di una fauna silvicola, rappresentante inoltre un importante
rifugio per tante specie animali.

 Il fiume si origina
da manifestazioni sorgentizie, rappresentata oltre che dalla sorgente  “Capo d’acqua” posta a monte della
riserva, soprattutto dalle caratteristiche   sorgenti ”Caldare Fioroni” (o Quadare)
situate a valle a breve distanza dalla costa. Le acque fredde e lentamente
fluenti del corso fluviale, provenienti principalmente dallo scioglimento delle
nevi del vulcano Etna, garantiscono la presenza di una vegetazione
acquatica di rara bellezza è un refrigerio per gli animali che vi transitano.

Nei secoli passati quando il fiume aveva portate nettamente
più copiose si contavano quattordici “Quadare”,ai giorni nostri se ne trovano
solo tre  di cui una con oltre sei metri
di profondità. Da rilevamenti effettuati 
si è potuto appurare  che le
“Quadare” sono di forma conica rovesciate con l’estremità  rivolta nella parte bassa. Il nome “Quadara”
deriva da un fenomeno di ebollizione dovuto al flusso vorticoso dell’acqua a
causa dell’elevata portata di falda, un fenomeno particolare che si può
osservare soprattutto nei mesi freddi in cui la portata è massima.

L’area protetta è suddivisa in due ambienti fluviali:

 La zona con
ambiente fluviale ripale,
costituita oltre che da canneti con la
presenza di Carice Spondicola e Carice Vulpina, lungo
le rive del fiume e presenta la tipica flora palustre costituita da Sarcella
comune
,dal Giaggiolo Acquatico, e dallo Zigolo Dicotomo.
Lungo questa fascia ripale è possibile notare l’Ortica comune,
l’Angelica minore, il Vilucchione bianco, la Canapa acquatica,
il Crescione d’acqua, la Lisca a foglia stretta o Tifa e la Menta
a foglie rotonde
. Tra marzo e aprile fra le prime fioriture di
vegetazione è possibile scorgere specie di uccelli fra cui la cinciallegra,
il tabusino e immersa nella fitta vegetazione è facile osservare
la gallinella d’acqua.

 La zona con
ambiente fluviale sommerso
con vegetazione ad idrofite sommerse e
galleggianti e ben radicate sul letto del fiume, come il Ranucolo
a pennello
. Frequenti oltre alle Brasche, anche la Veronica
acquatica
, la Gamberaia maggiore o Stella
d’acqua
e il Sedano d’acqua. In questo particolare ambiente
sommerso vivono rospi comuni, rane greche, rane comuni oltre alle anguille,
ai granchi da fiume
e ai pochi esemplari di trota siciliana
.

Vicino al letto del fiume, si osserva lo sviluppo di una
vegetazione acquatica semi sommersa legata alle particolari condizioni ecologiche
create dalle acque fredde e lentamente fluenti, che garantiscono la presenza di
una vegetazione acquatica Nei pressi della foce, si notano macchie a Sparganio,
specie abbastanza rara e nell’isola presente solo sui monti Nebrodi.
Lungo le sponde del fiume sono caratterizzate principalmente dalla presenza di Cannuccia
di palude
frammiste a qualche rara presenza di Poligono
seghettato
. In prossimità delle sorgenti “Quadare”, si possono
osservare piante di Papiro. La fascia di vegetazione sovrastante
il canneto, assume caratteristiche di flora palustre. Lungo le sponde si riscontra,
l’Equiseto, e abbondanti fasci di Rovi e Canna
comune
. Si possono osservare anche piccoli lembi di bosco planiziale a salice
bianco
e a pioppo bianco.

A popolare la riserva naturale del Fiume Fiumefreddo ci sono
anche numerose specie di animali. Essa, grazie al sistema fluviale presenta un’importanza
notevole. L’insieme di questi fattori naturali ,che caratterizzano questo ambiente
rappresenta un punto di approdo anche per quegli animali che, non sono
strettamente legati alla vita in queste zone umide. Molte specie migratorie,
trovano le condizioni ambientali ideali per la nidificazione o per la sosta o
il foraggiamento anche non strettamente legati alla vita acquatica.

Nell’area protetta, vivono meno numerosi, piccoli mammiferi:
il coniglio selvatico, la volpe, la donnola, il riccio che coabitano insieme
ad anfibi e rettili che trovano qui modeste possibilità di vita come la rana
verde e la lucertola campestre
. A causa di un incendio, alcune zone della riserva,
sono purtroppo momentaneamente inaccessibili: riducendo l’habitat di questi
piccoli animali. Non mancano caratteristiche specie di volatili. Delle specie stanziali
possiamo ricordare: il Verdone, il cardellino, il fringuello,
il passero solitario, il merlo, la gazza, il corvo,
la cornacchia, il gheppio, il barbagianni e l’usignolo
da fiume
. Più rara è la presenza del Martin Pescatore, il germano
reale
, la pavoncella, il tordo, lo Storno, l’Allodola,
il Beccaccino, la Beccaccia, l’airone rosso, l’airone
cenerino,
la tortora, il nibbio, il cuculo, la gru, la
ghiandaia marina
e la cicogna
.

Sicuramente il modo migliore per conoscerla è una serena camminata,
con scarpe da ginnastica e macchina fotografica pronta per immortalare e godere
di questo paesaggio. Il posto è facilmente raggiungibile dall’autostrada A18
ME-CT
uscita Fiumefreddo seguendo le indicazioni per Marina di Cottone.

La Regione Siciliana, potrebbe promuovere nel tempo
molteplici attività per sostenere campagne di prevenzione ed educazione
ambientale insieme ai dirigenti scolastici dei plessi elementari medie e
superiori della zona ionica, al fine di proteggere e salvaguardare la riserva
attraverso azioni di monitoraggio e sensibilizzazione.

Aprire un centro di educazione ambientale, destinato anche a
 ragazzi disabili, organizzando
laboratori ed eventi pubblici di educazione ambientale per la promozione delle
buone pratiche di sostenibilità e valorizzazione della Riserva.

L’uomo deve lealmente interrogarsi sull’avvenire terrestre
dell’umanità “Paolo VI, discorso all’Accademia delle Scienze del 19 aprile
1975
” e concorre a preservarlo, a eliminare i rischi ed a prepararlo.

I credenti debbono essere in prima linea sul fronte della
salvaguardia dell’ambiente naturale anche perché sanno che il mondo è stato
creato da Dio. E la Chiesa si sente impegnata ad aiutare e trovare il giusto
atteggiamento nei riguardi della natura e delle sue risorse.

Le autorità competenti continuino a promuovere azioni di
sostegno e valorizzazione del patrimonio naturalistico presente nel nostro
territorio ionico etneo, per studiosi universitari, scolaresche, appassionati e
visitatori anche stranieri.

Tutela dell’ambiente e promozione del territorio stanno alla
base di un progetto di crescita sia turistica che ambientale e di sviluppo
territoriale e occupazionale duraturo, sostenibile e di eccellenza siciliana.

Gli assessorati regionali competenti in materia ambientale e
turistica, continuino nel loro lavoro di crescita sociale ed economica del
territorio, come avviene all’estero, attraverso scelte che guardano alla
conservazione innovativa basata sulla qualità e la valorizzazione delle
specificità ambientali della nostra regione di cui il nostro territorio è ricco
e non è da meno delle regioni settentrionali della penisola italiana e dagli
stati d’Oltralpe.

Antonino Di Mauro

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