Home » Fatti dall’Italia e dal mondo » La Russa: “Meloni al Quirinale? Dimenticatevelo, sono convinto del bis al governo”

La Russa: “Meloni al Quirinale? Dimenticatevelo, sono convinto del bis al governo”

La Russa: “Meloni al Quirinale? Dimenticatevelo, sono convinto del bis al governo”

Le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa sull’ipotesi di Giorgia Meloni al Quirinale come Presidente della Repubblica

“I risultati del governo presuppongono almeno un bis. Ne sono convinto”. Lo dice il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervistato dalla Repubblica, dicendosi convinto che al Meloni I seguirà un Meloni II. Meloni al Colle? Dimenticatevi che lo voglia fare, la conosco -dice invece sull’ipotesi di scalata al Quirinale dell’attuale premier– . Ci abbiamo anche scherzato sopra. Non ci pensa proprio, neanche lontanamente”.

La Russa: “Premierato? Si farà ma bisogna adeguare la legge elettorale”

Tra le riforme nel programma dell’attuale governo resta in testa il premierato. Se si farà? “Se c’è la volontà politica, si può fare. Se poi non ci si arriva, c’è la legge elettorale. Però penso che la volontà ci sia, è nel programma. È la forza di questo governo realizzare ciò che ha promesso. Con il premierato sarà necessario adeguare anche la legge elettorale”, avverte su quella che è la riforma a cui tiene di più il premier.

“Cori fascisti a Parma? Solo folklore, bisogna guardare al futuro”

“Mai i nostri giovani hanno impedito ad altri di parlare in scuole o università. Mai hanno aggredito agenti o, che io sappia, avversari politici. Sono solo episodi di folklore neofascista sbagliati e utili solo ai nostri avversari”. Ignazio La Russa prosegue non dando troppo peso ai cori fascisti nella sede Fdi di Parma. Rivendica come il partito sia pure subito intervenuto: “Lì sono stati commissariati prima che la notizia venisse alla luce”.

Sulla vicenda il ministro Crosetto ha avuto toni duri: “Lui -spiega la seconda carica dello Stato- ha detto che andrebbero presi a calci: ma se prendiamo a calci loro per una canzone, allora che facciamo con chi tira le molotov alla Polizia? Li impicchiamo?”. “Io non voglio impiccare nessuno -sottolinea- ma voglio spiegare a questi ragazzi che la reazione a questo antifascismo violento o di maniera non può essere il folklore neofascista. E’ quello che ci disse Almirante già nel 1979. Sarebbe sbagliato, da stupidi e controproducente, ci spiegò, continuare a usare nostalgie, canzoni e segni distintivi del fascismo nelle nostre sedi. Allora come oggi – conclude La Russa – è al futuro che bisogna saper guardare”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI