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“La sconfitta dell’occidente”

“La sconfitta dell’occidente”
LA CITTA’ DI BORODYANCA

Per quale motivo gli europei, e in particolare il gruppo dei sei paesi originari, si sono impegnati in un conflitto così contrario ai loro interessi?

Segue dal QdS del 27/8/2025

La crisi dei modelli che conosciamo viene analizzata a fondo e documentata, con il rigore dello storico e del sociologo indipendente, nell’assai importante libro di Emmanuel Todd, storico e sociologo francese: “La sconfitta dell’occidente” (Fazi Editore, settembre 2004, oltre ottantamila copie vendute in Francia). Sono d’accordo con Pino Arlecchi che definisce questo libro “la più lucida, spietata e documentata analisi della crisi euroamericana degli ultimi anni. Un obbligo di lettura per tutti”.

A fuoco le debolezze dell’Occidente

Non posso non soffermarmi su questo importante libro che mette a fuoco le debolezze dell’Occidente (qualunque cosa questa obsoleta parola significhi) e soprattutto dell’oligarchia finanziaria statunitense, ma mi limiterò a citare alcuni passaggi su quello che Todd chiama: “Il suicidio assistito dell’Europa”: “L’Europa si trova impegnata in una guerra profondamente contraria ai suoi interessi e autodistruttiva, e questo nonostante i suoi promotori ci abbiano venduto, per almeno trent’anni, l’idea di un’Unione sempre più profonda che, grazie all’euro, sarebbe diventata una potenza autonoma, nonché un contrappeso ai giganti rappresentati da Cina e Stati Uniti. L’Unione europea è scomparsa appresso alla Nato, oggi più che mai asservita agli Stati Uniti. Come ho già detto, l’asse Berlino-Parigi è stato soppiantato da quello Londra-Varsavia-Kiev guidato da Washington e rafforzato dai paesi scandinavi e baltici, divenuti ormai dei satelliti diretti della Casa Bianca e del Pentagono… Sono trascorsi ormai alcuni mesi e il mistero di un’Europa occidentale che, pur non essendo il principale fornitore di armi dell’Ucraina, sta comunque sopportando il peso economico maggiore della guerra, si fa sempre più fitto. Dopo il fallimento della controffensiva ucraina lanciata il 4 giugno 2023, con armamenti insufficienti e senza una copertura aerea – dovuta alle carenze occidentali – sappiamo ormai che la Russia non verrà sconfitta. Perché allora accanirsi in una guerra infinita? L’ostinazione dei leader europei sta diventando un fenomeno intrigante”.

Come mai gli europei si impegnano in un conflitto contrario ai loro interessi?

Gli obiettivi ufficiali del conflitto – viene ancora scritto – si basano su una visione aberrante della realtà. Rifiutando la modalità ‘emotiva’ che imperversa nei media allo scopo di accecare alcuni dei nostri dirigenti, come pure i nostri popoli, mi preme risolvere un problema storico: per quale motivo, in assenza di qualsiasi minaccia militare, gli europei, e in particolare il gruppo dei sei paesi originari, si sono impegnati in un conflitto così contrario ai loro interessi e il cui intento ufficiale è moralmente dubbio? … Per convincersi che la minaccia russa è pura fantasia, basta notare che Doneck, la principale città del Donbass, dista 100 chilometri dal confine russo, 1000 chilometri da Mosca, 2000 chilometri da Berlino, 3000 chilometri da Parigi, 3200 chilometri da Londra e 8400 chilometri da Washington. La Russia sta dunque combattendo lungo i propri confini”.

Una lettura senza pregiudizi della carta geografica conferma che, come assicurano i suoi leader, sta conducendo una guerra difensiva contro un mondo occidentale offensivo. L’obiettivo ufficiale dell’Ucraina, e quindi di coloro che la sostengono, è quello di ricondurre dei territori popolati dai russi, in Crimea e nel Donbass, sotto l’autorità del governo di Kiev. Perché l’Europa, il continente della pace, si è fatta coinvolgere a livello tecnico in quella che gli storici del futuro giudicheranno una guerra di aggressione? Un’aggressione, a dire il vero, molto singolare: non stiamo inviando un esercito, ma semplicemente fornendo denaro e attrezzature, sacrificando la popolazione ucraina, militare e civile. Tuttavia, malgrado queste assurdità e inverosimiglianze, l’Europa non è sprofondata nella guerra per caso, per stupidità o per un incidente. Qualcosa l’ha spinta a farlo e non è tutta colpa degli Stati Uniti. Quel qualcosa è la sua stessa implosione. Il progetto europeo è morto. Un senso di vuoto sociologico e storico si è impadronito delle nostre élite e delle nostre classi medie”.

Occorre anche ricordare la dichiarazione di alcuni membri italiani del Parlamento europeo sulla Risoluzione sull’Ucraina votata dal Parlamento europeo il 28 novembre 2024: “Una dichiarazione di guerra che ci precipita nella catastrofe. Siamo sempre più in pericolo. Armare e ancora armare l’Ucraina per perseguire una vittoria impossibile attraverso la sconfitta e l’umiliazione della Russia. È questa la folle sfida rilanciata, dopo tre anni di ferro e fuoco che sono costati l’inutile sacrificio di centinaia di migliaia di giovani ucraini mandati al massacro, e di impoverimento verticale dei cittadini europei …. Le istituzioni europee hanno tradito la ragione d’essere dell’Europa, quella di assicurare un futuro di pace ai suoi popoli nella condivisione di un medesimo destino. I rappresentanti che siedono in Parlamento hanno deciso di prometterci distruzione e morte, votando a favore della Risoluzione. Politici senza vergogna che rivendicano fieramente, petto in fuori, la loro scelta”.