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La Sicilia profonda e un mistero tra “Il fumo e l’incenso”

La Sicilia profonda e un mistero tra “Il fumo e l’incenso”
Il fumo e l’incenso di Michele Burgio

Michele Burgio dà vita a un romanzo avvincente, dove non mancano i colpi di scena. Un giallo, ma anche un ritratto della nostra società

Un piccolo paese dell’entroterra siciliano che sembra sospeso tra l’incombente modernità e il retaggio delle sue tradizioni e della sua peculiare storia e un mistero, uno di quei gialli che balzano in prima pagina, monopolizzano la programmazione televisiva e la fanno da padrone tra i “trend topic” sul web.

Sono questi gli elementi che danno corpo e sostanza a “Il fumo e l’incenso”, romanzo edito da Bompiani e scritto da Michele Burgio, insegnante alle scuole serali ed ex ricercatore universitario di linguistica, onomastica e comunicazione. L’evento che sconvolge gli immutati equilibri di Serracapriola, il paese archetipo in cui è ambientata la storia, è la scomparsa del quindicenne Luca D’Avola. Un giovane di bell’aspetto e di buona famiglia, con una vita ordinaria che solo nei giorni precedenti alla sparizione ha conosciuto qualche turbamento. Il clamoroso avvenimento preoccupa e sconvolge soprattutto i suoi inseparabili amici: Rosario, Kevin e Gesualdo. Una comitiva affiatata dove, però, non mancano tensioni e turbamenti.

Una storia moderna, che sembra ricordare accenni e sfumature di tante vicende che hanno animato la cronaca nera nostrana. Una storia che, in certi momenti, sembra quasi una matassa all’interno della quale entrano in gioco personaggi come il boss locale e padre di Gesualdo don Orazio Scuderi, il sacerdote e allenatore della squadra di calcio di cui Luca è la star, Padre Ramacca.

A dover sbrogliare questa matassa, in nome della legge, troviamo il maresciallo Maira e il procuratore Ammirata, ma anche il giornalista Sergio Vilardo, ex cronista d’inchiesta che – in virtù del suo impegno – ha subito gravi conseguenze e che adesso ha scelto il quieto vivere e la famiglia. Proprio questa vicenda, però, gli farà mettere tutto in discussione e riaccenderà in lui il fuoco, forse mai sopito, del suo passato da giornalista d’assalto. Al centro di tutto una verità, sconvolgente ed indicibile. Una verità che, se venisse fuori, farebbe crollare tutto, distruggerebbe gli antichi equilibri su cui si regge Serracapriola.

A dominare tutto un’atmosfera che ricorda alcuni dei più veri e amari romanzi di Leonardo Sciascia, in cui – la solita verità scomoda – lotta per emergere, tra tanti che vogliono soffocarla e trasfigurarla. E questa lotta si ritrova anche nelle pagine di Burgio, dominate da una tensione crescente, che solo l’inaspettato finale saprà sciogliere.