La Valle dei Templi svela il proprio passato - QdS

La Valle dei Templi svela il proprio passato

redazione

La Valle dei Templi svela il proprio passato

giovedì 10 Agosto 2023


Gli scavi finanziati dalla Regione ha riportato alla luce un ricchissimo deposito votivo situato a Nord del Tempio di Giunone. Un nuovo tassello per comprendere la distruzione di Akragas del 406 a.C.

AGRIGENTO – Un ricchissimo deposito votivo composto da almeno una sessantina di statuette, protomi e busti femminili in terracotta, lucerne e piccoli vasi, frammenti di bronzo, mescolati a un gran numero di ossa. È quanto emerso durante gli scavi nella Valle dei Templi, nella Casa VII B, che costituisce parte del complesso abitativo a Nord del tempio di Giunone.

La campagna è interamente finanziata e sostenuta dalla Regione Siciliana attraverso il Parco archeologico, diretto da Roberto Sciarratta ed è guidata dall’archeologa Maria Concetta Parello. I ritrovamenti in questione, secondo gli studiosi, sono utili per comprendere le dinamiche della distruzione di Akragas del 406 a.C. a opera dei cartaginesi, quando gli abitanti dovettero fuggire in esodo verso Gela lasciando, come scrisse Diodoro Siculo, “tutto quello che aveva costituito la loro felicità”, quindi i beni, l’ordinario, gli dei dinanzi a cui pregare.

“Lavoriamo senza sosta – ha affermato l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – per restituire alla Sicilia momenti di storia che le appartengono. I ritrovamenti della Valle dei Templi, che in questo momento sta vivendo una stagione straordinaria con gli oltre 23.400 visitatori soltanto nell’ultimo weekend, giungono durante una campagna di scavi avviata nel 2019 e poi bloccata dal Covid e questo rende ancor più significativo il ritrovamento. Sembra che ogni sito in questo momento abbia qualcosa da dirci”.

Il deposito votivo, che sembrerebbe sistemato sopra i livelli di distruzione della casa, potrebbe raccontare il momento in cui gli oggetti che lo compongono furono recuperati dagli akragantini dopo la distruzione. Per definire con certezza la funzione dell’interessante deposito occorrerà proseguire la ricerca, ponendo massima attenzione alle connessioni stratigrafiche tra il deposito e i livelli di vita e di abbandono della casa. È già stato programmato il restauro dei numerosissimi reperti recuperati in previsione di una loro immediata valorizzazione.

“È un intervento scientifico che abbiamo sostenuto negli ultimi anni – ha spiegato il direttore del Parco Valle dei Templi Roberto Sciarratta – e che ha dato da subito dei risultati importanti. Nell’area di scavo, che ci regala una lettura dettagliata degli avvenimenti storici, era già stato individuato un ampio settore di abitato, ovvero case di età greca, la cui fase principale termina con la conquista e la distruzione della città da parte dei cartaginesi”.

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