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La Vardera al QdS: “Mi isolano perché racconto quello che non vogliono sentire. La politica siciliana è un malato terminale” – VIDEO

PALERMO – Ismaele La Vardera, eletto deputato regionale con Sud chiama Nord di Cateno De Luca, gruppo Ars con il quale è rimasto fino allo “spostamento” verso la maggioranza attuato dal fondatore, dopo l’abbandono è passato al Gruppo misto e ha subito fondato un suo movimento politico che ha iniziato a riscuotere ampio consenso. Lo abbiamo incontrato all’Ars per una intervista, primo degli appuntamenti del nostro giornale intitolati “Cinque minuti con …”.

Onorevole, da qualche giorno con la scorta, 24 ore su 24 e anche in trasferte; erano così gravi le minacce di cui è venuta a conoscenza la Prefettura?
“Guardi, io a oggi non sono nelle condizioni di comprendere le reali motivazioni per le quali il comitato per l’ordine e la sicurezza abbia preso questa scelta, ovviamente forte, che determina la mia quotidianità con il mio vivere costantemente con gli uomini della polizia, che ringrazio per la capacità di far pesare il meno possibile questa situazione. Non so bene la motivazione. Certamente il comitato, composto dai vertici delle forze dell’ordine, ha ritenuto opportuna questa scelta e io ovviamente ne ho preso atto. Come dire, andiamo avanti nonostante non sia ovviamente un buon momento”.

A Palermo quindi non si scoperchiano le pentole ma si rimuovono i tornelli e così si finisce scortati?
“Sì, è una storia iniziata proprio dai tornelli di Mondello, ma mai avrei immaginato che dietro quella società Italo Belga si potesse nascondere quello che poi è venuto fuori. Ma se me lo avessero detto non ci avrei mai creduto, perché ci si immagina che queste cose stanno nei quartieri periferici, nella parte dimenticata della città, mai nel salotto buono di Mondello che è la spiaggia più importante dei palermitani e forse della Sicilia. Questo mi ha veramente sconvolto”.

Controcorrente è un movimento politico di opposizione e denuncia oppure può essere considerato un possibile partito di governo?
“Controcorrente aspira a governare questa regione. Noi abbiamo le ricette per farlo. Abbiamo sempre parlato di sanità, di infrastrutture, della scelta della classe dirigente politica. Badate bene, noi non abbiamo solo a cuore il raccontare cosa non va. Certo, qualcuno potrebbe dire che è facile raccontarlo; ma intanto fatelo! Per quelli che dicono che è facile, iniziate a raccontare le cose che non vanno. Perché mettersi contro un sistema, un apparato complesso come quello che sto cercando di denunciare, è una roba che inevitabilmente ti schiaccia, ti isola, ti mette nelle condizioni di non avere quella lucidità per potere affrontare anche la quotidianità perché sai di avere tantissimi nemici. Noi abbiamo dimostrato che, al di là della ovviamente sacrosanta protesta, siamo nelle condizioni di dare delle proposte reali a questa regione, e nel 2027 i siciliani diranno se siamo nelle condizioni di poter governare questa regione. Noi ambiamo a quello”.

Nuccio Di Paola, Anthony Barbagallo, Carlo Calenda, Davide Faraone; tutti personaggi politici con cui ha condiviso qualcosa ma con cui non c’è alcun legame. Chi è il più affine per un eventuale accordo elettorale?
“Con queste persone che ha appena citato abbiamo un elemento in comune, che è quello che non andremo mai con i vari Cuffaro, Schifani, Lombardo. Questi soggetti che ha appena citato hanno un comune denominatore: la liberazione della Sicilia che parte dalla cacciata di questi soggetti che veramente si sono mangiati la Sicilia sin dalle sue profondità. Noi vogliamo provare a costruire un’alternativa, provare a fare una coalizione. La cosa che ovviamente ci auguriamo è che non ci venga imposto un candidato presidente da Roma, che non ci venga imposto un papa straniero cui noi dobbiamo sottostare.”

Il suo movimento cresce e aumenta il numero di tesserati, quindi diventa anche un nome cui associare facilmente qualunque cosa accade; mi riferisco al caso Piraino. La risposta di Controcorrente è stata che andrete a vedere tutti gli indagati che ci sono negli altri partiti. Che sta succedendo?
“Noi siamo forse l’unico movimento che in fase di registrazione, non siamo nella fase di candidature, quindi solo per tesserarti, chiediamo se hai avuto precedenti penali, se hai indagini in corso, di autocertificare che non ne hai avuti. L’unico movimento. Quindi, se all’interno di quel movimento abbiamo avuto la possibilità, e rivendico l’onore di avere Giuseppe Piraino che fino a prova contraria è stato l’imprenditore che ha denunciato il pizzo, ha fatto arrestare i suoi estorsori, e poi nel corso della sua vita ha avuto un momento di oggettiva difficoltà e addirittura la Procura dice di illecito, noi siamo contenti che la Procura indaghi anche se si tratta di un nostro tesserato e non diremo mai ‘ah, la Procura!’”.

Martedì all’Ars l’aula è stata sconvocata, mercoledì pure e Sala d’Ercole ha saltato una settimana di lavoro; che sta succedendo all’Ars?
“L’aula doveva tenersi martedì e mercoledì. Questa settimana, per essere pratici, il parlamento non si è riunito. Come se i problemi dei siciliani non esistessero. Cioè, fuori c’è un mondo che ci chiede di fare e questo parlamento invece non fa. Dopo avere fatto la finanziaria, anzi, dopo non avere fatto la finanziaria, perché è diventata una Caporetto per il governo, mi sarei aspettato aule propositive per la settimana successiva ma questo parlamento si riunisce solo quando c’è da spartirsi i denari. Quando non si tratta più di picciuli spariscono tutti e il parlamento non si è riunito per un’intera settimana. Una follia.”

C’erano però dei disegni di legge che erano stati precedentemente calendarizzati.
“Ce ne sono migliaia di disegni di legge, di proposte, di riforme che questo governo avrebbe dovuto fare. Ma anche solo la risposta alle interrogazioni dei parlamentari, che non è un optional; è un fatto che deve accadere. Non è accaduto. Questa settimana noi non ci riuniremo, è un fatto”.

Lo stato di salute della politica siciliana in questo momento qual è?
“Uno stato di salute di un malato quasi terminale, perché il governo fa finta di avere questa maggioranza in cui di fatto si odiano a loro volta e se avessero l’opportunità di dimostrarselo accoltellandosi politicamente a vicenda lo farebbero palesemente. Solo che sono tenuti da un governo che deve stare in piedi, pena il decadimento del parlamento e pena tornare al voto. Adesso, a dicembre ci sarà la vera e propria finanziaria, si vedranno veramente morti e feriti”.

Voto segreto sì oppure voto segreto no?
“Io sono dell’idea che il voto segreto vada abolito, soprattutto se si parla di votare norme che hanno a che fare con la questione economica. Noi ci dobbiamo mettere la faccia, abbiamo una cosa in comune con Schifani. Pensiamo che il voto segreto non si debba chiedere. Guardi, io sono uno dei pochi che non richiede il voto segreto. Quando c’è la richiesta del voto segreto quasi mai la accetto. Voto però. Perché se sono in parlamento devo votare. Fin quando esiste, è una prerogativa nostra, votiamo”.