La vergogna del 110%, prezzi gonfiati e truffe - QdS

La vergogna del 110%, prezzi gonfiati e truffe

Carlo Alberto Tregua

La vergogna del 110%, prezzi gonfiati e truffe

martedì 15 Febbraio 2022

Il Nero dilaga a gogo

L’abbiamo scritto fin da quando fu approvata la Legge sulle ristrutturazioni: corrispondere un guadagno del dieci per cento netto, oltre le spese sostenute per le ristrutturazioni degli immobili, era una misura iniqua perché a carico di tutti i cittadini, anche se i beneficiari erano solo alcuni di essi.

Il piatto della bilancia non può pendere a favore di pochi e a sfavore di molti, ma così è stato per probabili due ragioni: la prima riguardava la necessità di vitalizzare tutto il settore dell’edilizia entrato in depressione; la seconda riguardava la misura delle agevolazioni, presa sotto la spinta delle imprese del settore.
Cosicché, un’iniziativa legislativa giusta si è trasformata in una vergogna anche per un’ulteriore ragione riguardante il prezzario. Non scopriamo nulla di nuovo sottolineando come i prezzi massimi ammessi all’agevolazione dei lavori siano nettamente superiori a quelli di mercato.


Si dirà, ogni proprietario di immobili, privato o società, dovrebbe tener conto dei prezzi delle forniture. Non è così. Infatti, se per fare un “cappotto’’ il prezzo di mercato conseguente alla concorrenza delle imprese fosse, per esempio, mille, ma il prezzo ufficiale fosse duemila, ecco che l’impresa fattura duemila, tanto al proprietario non importa nulla, in quanto sarà rimborsato al cento per cento, ovvero ha ceduto il suo credito di imposta e quindi ha pareggiato in ogni caso. Così avrebbe raggiunto due risultati: non aver speso un euro e aver rivalutato fortemente l’immobile, guadagnando il dieci per cento dell’ammontare dei lavori.

Per la verità, non a tutti i lavori si assegna tale percentuale in quanto vi è una scala di essi che parte dal cinquanta per cento e va al 65, all’85 e così via. Quindi non sempre, nei lavori vi è un’utilità supplementare agli stessi. Ma il principio è sbagliato: pagare i proprietari di immobili perché facciano le ristrutturazioni.
Il Governo in realtà si è accorto di queste anomalie e ha annunciato di voler emendare la legge per cercare di evitarle. Non sappiamo se resisterà alla lobby delle imprese, che si vedono diminuire la loro greppia.

Altro guaio di questa misura – potenzialmente molto positiva – è il Nero, vale a dire la sovrafatturazione delle forniture, con una circolazione di mazzette consentite dai prezzi eccessivi rispetto al valore delle stesse.

La Guardia di Finanza ha accertato evasioni fiscali e truffe per miliardi e siamo ancora agli inizi. Appena verranno stretti i catenacci su tutto questo settore, emergeranno ancora truffe ed evasione fiscale.
Al riguardo, non finiremo mai di sottolineare come i cittadini non comprendano la necessità di essere buoni contribuenti. Pagare le tasse non è bello, ma è un dovere. Farle pagare fino all’ultimo centesimo è assolutamente necessario anche per una questione di equità fra i cittadini stessi.

Solo adempiendo al proprio dovere contributivo, ogni cittadino è abilitato a promuovere tutte le critiche che ritiene opportune di fronte alla cattiva gestione delle risorse pubbliche, con una Pa che le disamministra, irresponsabile e perciò dannosa all’intera Collettività.


La questione che trattiamo sembra settoriale, ma investe tutto il sistema della Cosa pubblica perché non c’è alcun riguardo ai sacrifici che fanno decine di milioni di italiani – pensionati, dipendenti e autonomi onesti, nonché le imprese, grandi, piccole e medie – che pagano imposte di ogni genere e tipo, fortemente sovradimensionate.

Perché? Perché le uscite non vengono coperte in quanto sempre di maggiore entità, erogate da governi assistenziali che vogliono accontentare cittadini realmente bisognosi, ma anche tanti altri, finti bisognosi. Questi ultimi, invece di essere destinatari di assegni di ogni tipo, dovrebbero essere indotti a imparare, a formarsi e ad acquisire competenze, per diventare soggetti attivi nel mercato del lavoro.
Purtroppo la demagogia è trasversale a tutti i partiti e ai loro capi e capetti, il che non aiuta questo Paese a crescere, nonostante gli indici (fasulli) dichiarati in queste settimane.
Perché fasulli? Perché il Pil italiano è ancora al di sotto di quello del 2019 di ben 2,6 punti percentuali.

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Un commento

  1. ANDREa ha detto:

    Sono contrario a dire che sia sempre anche vantaggio del proprietario. Nel nostro caso hanno chiesto 26000€ per un 6 kW di Fv, 26000€ per la batteria, 26000€ per la caldaia a condensazione, 98000€ per i serramenti. Rimanevano a nostro carico più di 50000€, 14500€ (non detraibili) adalloggio. Usciva bene solo il cappotto, che ha dei massimali esagerati (da un vecchio preventivo di 40000€ circa che avevamo rifoutato ora il preventivo sta sui 130000, interamente al 110 ok, ma sempre un furto)

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