Non siamo ancora in grado di eradicare dalla mentalità e dai mentalismi che la "colpa" quasi quasi sia della donna
Non dovremmo nemmeno dovere ritornare su alcuni argomenti, soprattutto in un’epoca dove si è consapevoli, o preferisco dire, si dovrebbe essere consapevoli, che il Rispetto per le persone è principio fondamentale di qualsiasi rapporto umano/interpersonale. Mi rendo conto che è ancora ambiziosa questa aspettativa.
La violenza è un’azione che non può trovare alcuna giustificazione; si comincia con gli insulti, con le umiliazioni, con le urla e la vittima è in trappola. Purtroppo il caso della ragazza uccisa qualche giorno fa ad Acitrezza rientra fra le tante vittime di stalking, violenza domestica etc.. Sette colpi di pistola alla testa e non solo anche commenti off limits a Zona bianca in prima serata su Rete 4. Il magistrato intervistato ha motivato la decisione del collega circa il provvedimento nei confronti dell’omicida, affermando che “Il provvedimento è stato assunto nel rispetto di tutti i presupposti che sono previsti dal codice penale e di procedura penale” e “Se Vanessa poteva essere salvata? La vittima si era riappacificata e poi avevano litigato di nuovo. Questo è un leitmotiv che c’è in buona parte delle pratiche, perché la donna non riesce a tenere una condotta univoca e purtroppo questo impedisce al giudice di avere una visione del fascicolo così completa che gli consenta di adottare una misura più adeguata”.
A parte il procedimento che non rientra nel mood di questa rubrica in quanto si parla di resilienza, di capacità di farcela dopo un disagio etc., (quello che magari si aspettava Vanessa!) ciò che salta all’occhio è che non siamo ancora in grado di eradicare dalla mentalità e dai mentalismi che la “colpa” quasi quasi sia della donna che “non riesce a tenere comportamenti univoci”.
Bene mi chiedo e Vi chiedo: come possiamo fare a giudicare il comportamento di una donna se questa ha paura di qualsiasi cosa possa accaderle a seguito della denuncia e ad un certo punto si sente disorientata e barcolla nella sua decisione? La colpa non è della vittima.