L’addio al Pontefice e la potenza della Chiesa - QdS

L’addio al Pontefice e la potenza della Chiesa

L’addio al Pontefice e la potenza della Chiesa

Stefano Modena  |
venerdì 25 Aprile 2025

La morte di Bergoglio ha messo in luce il fatto che il Vaticano è una superpotenza

La morte del Pontefice, avvenuta il Lunedì dell’Angelo, ha radicalmente modificato la gerarchia delle notizie sui mezzi di comunicazione, mettendo in pausa tutte le altre vicende. Sono così cominciate le analisi sui 12 anni di pontificato di Francesco, su chi sarà il suo successore, se proseguirà la sua opera o tornerà indietro. Soprattutto la morte di Bergoglio ha messo in luce il fatto che il Vaticano è una superpotenza, e come tale svolge il suo ruolo globalmente. Il cristianesimo è la religione più diffusa al mondo, con 2,3 miliardi di fedeli, di cui 1,4 miliardi sono i cattolici che riconoscono il Papa di Roma come massima autorità spirituale. Per capire l’importanza di questo numero basta pensare che l’islam è praticato da 1,9 di miliardi e l’induismo ha 1,2 miliardi di seguaci. Quindi, il Pontefice da solo è in grado di mobilitare tante persone nei 5 continenti quanti gli abitanti della Cina, ma anche di avere un grande peso in tutte le principali vicende geopolitiche. Non è quindi un caso che ai funerali di Bergoglio parteciperanno le delegazioni di 170 stati su 193, a dimostrazione della rilevanza del Vaticano.

Uno Stato unico, che basa la sua potenza non sul potere e sul predominio, ma sulla diplomazia e la mediazione nei conflitti. Papa Francesco, in particolare, ha messo in risalto le contraddizioni del mondo di oggi, con pochi ricchi e tanti poveri, con le risorse naturali saccheggiate per alimentare un consumo sfrenato che impoverisce proprio i più poveri, spingendoli a cercare un futuro nei luoghi opulenti, dai quali però, vengono respinti.

In tanti hanno la coda di paglia e non rimpiangeranno questo Papa, ma è molto probabile che il prossimo non sia diverso, quanto meno sotto il profilo della politica che porterà avanti. Infatti, il Collegio Cardinalizio che eleggerà il successore di Pietro al soglio pontificio è stato ridisegnato da Bergoglio dando la maggioranza ai non europei, perché è più facile che i problemi li risolva chi li conosce profondamente.

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