Abbiamo detto, a proposito della felicità, che quando si è capaci di accostarsi con gentilezza, compassione, vicinanza disinteressata, fedeltà e preoccupazione alla natura e alle altre persone, anche a costo di fatica e sofferenza, si crea quella magica alchimia dell’amare, non solo in senso sentimentale, ma in un senso più delicato, ossia l’avere timore di fare male all’altro al punto di rispettarlo di là di ogni limite. Quando amiamo l’altro come noi stessi, andiamo oltre il voler bene, perché la relazione non è basata sulla necessità di riempire le attese personali di affetto e di compagnia, ma è piuttosto un darsi gratuitamente, senza rendere nostro ciò che non ci appartiene.
Quando si ama veramente, non si agisce per attaccarsi alle persone e si prescinde dall’essere ricambiati. In questo modo, anche se l’altro non ci dà quello che ci aspettiamo, non stiamo male, non soffriamo; ci si offre senza chiedere niente in cambio, per il puro piacere di darsi, in maniera disinteressata. Il dono gratuito di sé non deve essere presente solo quando si è felici, anzi, deve essere più incisivo nei momenti di difficoltà e maggiore sofferenza.
Amare significa desiderare il meglio dell’altro, anche quando le motivazioni sono diverse dalle nostre e il suo cammino diverso dal nostro. Così, in virtù dell’amore che proviamo per l’altro, rendiamo la distanza e il tempo relativi e la fiducia e la sincerità hanno permettono a queste variabili di non separare l’amore. Ai nostri tempi, dichiarare l’amore per sempre, sembra quasi anacronistico, una volta era la norma.
Oggi l’uomo vive tra il desiderio di vivere sempre nuove emozioni e il bisogno di un amore autentico, fondato sulla fedeltà, ma che richiede sforzi e sacrifici rispetto a storie meno impegnative e più semplici.
Quello di oggi, è il tempo della libertà senza proibizioni e legami, della curiosità fine a sé stessa, dove l’uomo è allettato dal poter avere tutto senza fatica e sacrificio. Invece, ascoltare chi amiamo, dedicargli il nostro tempo, aiutare l’altro nei momenti difficili, richiede un dispendio d’energie a cui tutti non sono disposti, così la fedeltà sembra ostacolare la volontà di godimento del soggetto e finisce con l’essere considerata una limitazione della libertà. La fedeltà, invece, non è appiattimento e rinunzia alla libertà, è piuttosto opportunità di rendere il legame con l’altro sempre nuovo, giorno dopo giorno, sempre diverso, da scoprire, da rinnovare, è massima fiducia nell’altro.