Agrigento

Lampedusa, la piccola salvata è abbastanza tranquilla. Boccia: “Perché Guardia costiera non sapeva nulla?

Ha passato la notte al caldo, circondata da persone e non dal solo rumore del mare, Yasmine, la bambina di 11 anni salvata all’alba di ieri a largo di Lampedusa. Il recupero è avvenuto grazie all’equipaggio del Trotamar III.

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Yasmine, che al momento è l’unica superstite di un naufragio che conta circa 44 vittime, è “abbastanza tranquilla, considerato quello che ha vissuto”.

“La piccola lottava per non annegare in una tempesta di 23 nodi con onde alte 11 piedi” dicono dall’equipaggio. “Supponiamo che lei sia l’unica sopravvissuta al naufragio e che le altre 44 persone siano annegate. Siamo profondamente sconvolti”. Questa una delle prime testimonianze dei membri dell’equipaggio che ha salvato la bambina al largo di Lampedusa.

Come sta la bambina salvata a largo di Lampedusa

Da quando è arrivata nell’hotspot di contrada Imbriacola, gestito dalla Croce Rossa italiana, un’équipe multidisciplinare la segue con attenzione e se ne prende cura. La bambina, originaria della Sierra Leone, ha anche parlato con gli psicologi mentre gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia successo in mare, a largo di Lampedusa.

Ieri, ai suoi soccorritori, ha raccontato di essere partita circa cinque giorni fa da Sfax insieme al fratello più grande – anche lui fra i dispersi. Poi, il barchino sul quale viaggiavano insieme a una quarantina di persone sarebbe subito colato a picco. Lei avrebbe trascorso un paio di giorni in mare, aggrappata a due camere d’aria che le hanno fatto da salvagente. Ha lottato con le onde di un Mediterraneo in tempesta. Ma i tempi potrebbero non essere questi. La bambina, provata da quello che ha vissuto, potrebbe non essersi resa conto di quanto tempo realmente ha trascorso in mare e aver confuso ore con giorni.

L’interrogazione di Boccia

Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, chiede però chiarezza sulla questione e si chiede com’è possibile che la bambina, insieme ad altre 44 persone, stesse per morire in quel tratto di mare a Lampedusa. “Chiedo al Governo e ai ministri competenti, al ministro dell’Interno di riferire al più presto al Senato per quella che non è solo una tragedia collettiva, perché questa volta Yasmine è il nome della nostra vergogna. Il volto di una bambina che è un’immagine emblematica della deriva della civiltà umana”.

“Una bambina di undici anni che ha resistito per molte ore al mare. Unica sopravvissuta dell’ennesima strage senza colpevoli. Una bambina che veniva dalla Sierra Leone, un Paese tutto tranne che sicuro. Si è imbarcata in Tunisia a Sfax con il fratello che adesso è in fondo al mare insieme ad altri 45 esseri umani. Per fortuna c’erano i volontari di una delle Ong che, nonostante le campagne di odio continuo e costante contro di loro, sono sempre lì a fare quello che dovrebbero fare tutti gli stati civili che danno vita alla nostra Europa e che forse così civili non solo. Dovremmo ringraziare quei volontari che sono convinti che non sia mai giusto non tendere la mano a chi è in difficoltà in mare”.

“E invece si sta sistematicamente smantellando con una azione pervicace e capillare la rete dei soccorritori con una sequela di decreti disumani. Signor presidente chiediamo che il Governo venga a riferire in aula sulle ragioni per cui a dieci miglia da Lampedusa sono morte 45 persone abbandonate delle quali nessuno sapeva nulla e per le quali nessuno si è mosso in tempo. Vorremmo sapere perché la Guardia Costiera non è intervenuta. Perché ricordo a tutti, e prendo in prestito le parole della poetessa Warsan Shire, ‘nessuno mette i suoi su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra’”.