“In molte circostanze è venuta a mancare la garanzia della continuità territoriale". Questo avviene a Lampedusa e Linosa.
“In molte circostanze è venuta a mancare la garanzia della continuità territoriale, prevista dalla normativa europea”. Questo è quanto lamentano gli abitanti di Lampedusa e Linosa. I disagi e i disservizi relativi ai trasporti sono talmente seri che Giacomo Sferlazzo, coordinatore del movimento politico culturale “Pelagie Mediterranee“, ha presentato un esposto alla Procura, alla prefettura, al ministero dei Trasporti e alla Regione Siciliana. Le criticità coinvolgono diversi mezzi: dagli aerei ai traghetti.
Trasporto aereo: serve rispetto del contratto
“Chiediamo legalità e quindi che venga fatto rispettare il contratto stipulato tra l’Enac e la compagnia aerea, in questi punti: ‘nell’ipotesi in cui, fino a 24 ore prima della partenza, i sistemi di prenotazione evidenzino, per circostanze contingenti, una domanda di posti per singola tratta superiore al 80% dell’offerta complessiva giornaliera, il vettore che ha accettato gli oneri di servizio pubblico si impegna a incrementare l’offerta introducendo voli supplementari o utilizzando aeromobili di capienza superiore senza alcun onere aggiuntivo per le amministrazioni pubbliche’. Dovrà essere garantito il trasporto delle salme – tuonano dal movimento politico culturale -. Chiediamo la riapertura della contrattazione per il servizio di tratta continuità territoriale, da e per Lampedusa, aumentando il numero di posti dell’aeromobile in base alle statistiche relative al mutato movimento passeggeri (forze militari, Croce rossa, funzionari ministeriali) nei periodi di picco del movimento passeggeri”.
Pelagie Mediterranee chiede pure l’aumento della riserva degli attuali 3 posti per problemi urgenti di carattere medico-sanitario “separando tale quota da quella per esigenze degli organi istituzionali”. Infine si richiede la garanzia del “servizio cargo aereo per il trasporto del pescato e dei pacchi leggeri almeno in una tratta giornaliera (mattina)”.
Settore marittimo: la situazione attuale
“Crediamo che i mezzi usati per garantire la continuità territoriale con la terraferma non dovrebbero venire destinati ai trasferimenti dei migranti – dicono dal movimento -. Tali operazioni hanno spesso generato la situazione grottesca di passeggeri obbligati a viaggiare sequestrati nelle cuccette e questo perché gli spazi comuni dei ponti vengono usati per i migranti. Le navi trasportano il pescato della marineria, ma consentono anche l’approvvigionamento delle nostre attività economiche e garantiscono le forniture di carburante, bombole di gas e permettono il trasferimento dei rifiuti sulla terraferma”.
“La tratta che è in regime di ‘libero mercato’ in due anni ha aumentato di circa il 40% il prezzo dei biglietti e recentemente ha eliminato la corsa del lunedì portando il servizio a 5 giorni la settimana. Su entrambe le tratte è stato imposto, da circa 5 anni, il servizio di ‘ralla’ per lo scarico degli articolati. Prima lo sbarco degli articolati avveniva con mezzi delle ditte private senza nessun costo aggiuntivo. Oggi, per ogni tratta, un singolo articolato paga mediamente per il servizio di ‘ralla’ circa 70 euro. La ‘spinatura’ a bordo che consente di mantenere la catena del freddo è attiva un solo giorno la settimana creando enormi disservizi per il trasporto di merci da frigorifero e/o congelatore e per il trasporto del pescato. I camion per il trasporto dei carburanti pagano circa 600 euro in più di un camion della stessa stazza, nonostante vengano poi fatti abitualmente viaggiare durante trasporti non riservati a merci pericolose, incidendo così in maniera sostanziale sul rincaro del prezzo dei carburanti. La società Pelagica è stata estromessa dai lavori di rizzaggio/derizzaggio in favore dello svolgimento in autoproduzione di tale operazioni da parte della compagnia Siremar-Caronte Tourist Isole Minori. C’è però una recente sentenza del Tar Liguria che stabilisce che gli armatori possono utilizzare i propri marittimi per operazioni portuali solo quando non sono disponibili i portuali e la loro mansione deve essere dedicata ed extra-tabellare”.
Le richieste relative alle navi
“Chiediamo che la nave della continuità territoriale venga spostata la mattina e quella in stato di ‘libero mercato’ venga spostata nella tratta serale fino a quando non si trovi una soluzione definitiva; che venga eliminato il costo del servizio di ‘ralla’; che venga garantito lo spinaggio dei camion frigorifero come previsto dalla legge; che si rivedano gli orari di arrivo e partenza delle navi per razionalizzare il servizio merci e passeggeri sentite le esigenze delle comunità di Lampedusa e Linosa; che si proceda al ripristino delle infrastrutture portuali di Linosa. Ed ancora – conclude l’esposto – che il servizio di rizzaggio/derizzaggio venga affidato nuovamente alla società Pelagica società cooperativa e che si riveda il contratto per il servizio di continuità territoriale valutando l’ipotesi di un pagamento a tratta effettuata”.