Dal 1 giugno del 2023 ad oggi, l’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa, gestito dalla Croce Rossa Italiana, ha accolto complessivamente 126.000 persone, a fronte di 3.010 eventi di sbarco. Secondo dati trasmessi dalla Cri nel 2024 il centro ha accolto a Lampedusa 45.997 persone migranti a fronte di 1.095 eventi di sbarco.
Il dato della CRI: dal 2023 accolti oltre 126.000 migranti a Lampedusa, Valastro: “C’è preoccupazione per odio e difficoltà”
Nel 2024 sono state accolte ben 45.997 persone migranti nel centro hotspot di contrada Imbriacola di Lampedusa. Questo è il report della Croce Rossa Italiana sull’anno appena trascorso. Si tratta per la maggior parte di uomini adulti (74,3%), seguiti da minori (19,4%) e donne (6,3%)”. Nel 2023 gli sbarchi sull’isola erano stati 1.915 a fronte di 80.609 persone ospitate all’interno dell’hotspot di contrada Imbriacola.
“Le 126 mila vite hanno trovato assistenza e supporto qui, a Lampedusa – afferma il presidente della Cri, Rosario Valastro – dopo viaggi interminabili conclusi sulle coste di quest’isola che è sempre più presidio di umanità. Le crisi globali che spingono donne, uomini, bambine e bambini a cercare nel nostro paese un futuro migliore, sono continue. Alcune, come avviene in Medio Oriente, si espandono giorno dopo giorno. C’è preoccupazione per l’odio e le difficoltà che muovono quotidianamente migliaia di persone ad abbandonare la propria terra di origine“.
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Bangladesh, Siria e Tunisia: i paesi di provenienza dei migranti
Tra i paesi di provenienza dei migranti, secondo i dati trasmessi dalla Cri si registrano il Bangladesh (21%), Siria (20%), Tunisia (11%), Guinea (8%) ed Egitto (7%), che insieme rappresentano il 68% del totale. “Per molti di loro – prosegue Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana – purtroppo, il mare si rivela non un sereno compagno di viaggio ma un avversario severo. Troppe le vite spezzate tra le acque, troppi gli addii consumati tra onde capaci di dividere madri, padri, figli, amici. Occhi pieni di gioia si alternano a sguardi impauriti, mani tremanti e corpi indifesi che vengono stretti dall’abbraccio del nostro volontariato, che mette al centro di ogni azione la dignità umana, quella che ciascuna persona merita di vedere rispettata, sempre e ovunque”, conclude Valastro.

