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A 12 anni incinta e costretta a sposarsi: la macabra vicenda a Latina

A 12 anni incinta e costretta a sposarsi: la macabra vicenda a Latina
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Questa storia ha origine a Latina (nel Lazio) ed è emersa a seguito di una vasta operazione anti-droga

Una sposa bambina che, ad appena 12 anni, rimane incinta ed è costretta al matrimonio. Questa storia ha origine a Latina (nel Lazio) ed è emersa a seguito di una vasta operazione anti-droga che coinvolge – come spiegato da Il Messaggero – la famiglia De Rosa.

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Latina, a 12 anni incinta e sposata. La vicenda

Alla ricerca di droga però, nel corso delle indagini le forze dell’ordine si sono ritrovati davanti a una scena del tutto macabra, con una vicenda fatta di abusi sessuali ai danni di una ragazzina di appena 12 anni. La ragazza, già nel 2021 risultava essere convivente con il figlio di De Rosa e Di Silvio, all’epoca 17enne. Durante una visita medica di quel periodo, la ragazza risultò essere incinta e, per tale ragione, nel successivo mese di settembre si sarebbe celebrato un matrimonio.

La posizione dei genitori e l’aborto

Alla cerimonia indicata con protagonista una adolescente di 12 anni, avrebbero partecipato anche i genitori di lei che, come viene sottolineato nelle indagini “erano perfettamente a conoscenza che la minore intratteneva rapporti sessuali con il fidanzato”. A novembre però, arriva un momento difficile in questa storia: un medico del posto scopre infatti che il feto che la bambina aveva in grembo era morto, così i familiari decidono portarla ad abortire a Castellammare di Stabia. Qui, tramite “conoscenze” viene indotto il parto del feto, che risultava di ben 22 settimane. Dopo qualche tempo però, la 12enne rimarrà nuovamente incinta ma, questa volta, abortirà del tutto spontaneamente poco dopo.

Sotto indagine i genitori per la mancata tutela

Adesso, i genitori della ragazza sono indagati perchè consapevoli degli atti sessuali della figlia minore di 14 anni. In tal senso, entrambi rispondono alle accuse di reato sessuale in danno della figlia perché consapevoli del fatto e nella possibilità di porvi fine non si sono attivati in alcun modo. I genitori, hanno una posizione di garanzia sui figli minori e sono tenuti alla tutela della loro integrità fisica.