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Laurea in Medicina: 60mila aspiranti. Da settembre il nuovo “semestre filtro”

Laurea in Medicina: 60mila aspiranti. Da settembre il nuovo “semestre filtro”
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In Sicilia campione di iscrizioni è l’Università di Catania, seguita da Palermo e Messina. Abolito il test d’ingresso, l’iter prevede la frequenza a corsi obbligatori ed esami di profitto

ROMA – Se è vero che “il tempo è la migliore medicina”, con l’abolizione del test d’ingresso, basteranno sei mesi per sognare di pronunciare il giuramento di Ippocrate.

Medicina, l’istituzione del cosiddetto “semestre filtro”

La riforma, voluta dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, prevede, infatti, l’istituzione del cosiddetto “semestre filtro” per accedere ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina veterinaria: dal 1° settembre fino al 7 novembre 64.825 studenti italiani seguiranno, nelle sedi accademiche scelte, lezioni di Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e, infine, Biologia.

Al termine dei tre corsi con frequenza obbligatoria si potranno affrontare i rispettivi esami di profitto. Sono previsti, infatti, due appelli che si svolgeranno in contemporanea in tutto il territorio nazionale, il 20 novembre e il 10 dicembre.

Quarantacinque minuti di tempo per rispondere a 31 domande: questa è la procedura che dovranno seguire gli studenti per ciascuno dei tre blocchi di materie. Soltanto coloro che si saranno accaparrati un punteggio di almeno 18/30 in tutte e tre gli esami verranno inseriti in una graduatoria, che sarà pubblicata il 12 gennaio 2026 sul portale Universitaly.

La speranza, però, è l’ultima a morire. I vincitori, infatti, avranno a disposizione dal 13 al 16 gennaio 2026 per immatricolarsi. In caso di mancata immatricolazione, i posti vacanti verranno assegnati, a partire dal 21, con uno scorrimento della graduatoria, consentendo agli idonei entro il 29 gennaio di coprire il banco rimasto vuoto. La graduatoria definitiva verrà, quindi, pubblicata il 3 febbraio 2026.

Gli studenti che, nonostante l’inserimento in graduatoria, non avranno ottenuto un posto in aula, in base al proprio punteggio, potranno immatricolarsi nel corso di laurea affine, scelto in fase di iscrizione, e si vedranno riconosciuti i 18 crediti conseguiti nel semestre filtro.

“Si passa dalla selezione alla formazione”

“È un cambio di paradigma. Si passa dalla selezione alla formazione” ha affermato il ministro, in una lettera indirizzata agli iscritti al semestre aperto. “L’università – prosegue Bernini nella missiva – torna ad essere quello che deve essere: una palestra di crescita, non un muro da scavalcare. Un luogo che vi accoglie, vi ascolta, vi prepara. Non una porta sbattuta in faccia”.

Il 9,2% degli studenti iscritti in tutta Italia ha scelto le aule dell’isola per provare a indossare un camice bianco. I tre atenei siciliani hanno ricevuto 5963 iscrizioni per le tre classi di laurea interessate dalla riforma. In particolare, 5243 studenti (il 9,7% rispetto al dato nazionale) frequenteranno il semestre aperto in Medicina e Chirurgia, 277 (6,2%) sono gli iscritti nel semestre di Odontoiatria e Protesi Dentaria, mentre 443 (7,3%) aspireranno a diventare medici veterinari.

Catania la facoltà con più iscrizioni

Campione di iscrizioni per la facoltà più gettonata, quella di Medicina, è l’ateneo di Catania: gli studenti che frequenteranno le lezioni del semestre aperto sono 2270. Segue l’università di Palermo con 2081 iscritti, mentre quella di Messina se ne aggiudica “solo” 892.

L’Università di Palermo, invece, guida le iscrizioni di Odontoiatria, con 123 iscritti, superando di 7 unità lo studium etneo, che si ferma a 116. In coda UniMe che, invece, vedrà tra i propri banchi 38 candidati odontoiatri.

Pole position per l’ateneo di Messina rispetto alle iscrizioni in Medicina veterinaria: 267 studenti hanno scelto la città che affaccia sullo Stretto, contro i 176 di Palermo. Assente, invece, nell’offerta didattica dell’Università di Catania, il corso di laurea.

Dato l’alto numero di iscrizioni, Catania e Palermo, per garantire la più ampia partecipazione, hanno previsto lo svolgimento delle lezioni in modalità online sincrona. Messina, invece, ha optato per la modalità blended, un ibrido tra lezioni in presenza e a distanza.

“Studiare medicina non è solo una scelta di carriera” ha ricordato il ministro ai futuri sanitari. “È una scelta di responsabilità, di empatia, di coraggio. È una dichiarazione d’amore verso la vita, in tutte le sue fragilità”.