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Si fa un lavaggio nasale con l’acqua del lavandino, muore per un batterio mangia cervello

Si fa un lavaggio nasale con l’acqua del lavandino, muore per un batterio mangia cervello
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La donna ha iniziato a manifestare i primi sintomi dell’infezione, tra cui febbre, mal di testa e alterazioni dello stato mentale

In Texas una donna di 71 anni è morta a causa di una rara infezione cerebrale contratta dopo essersi lavata il naso con l’acqua di un rubinetto in un campeggio. La donna ha iniziato a manifestare i primi sintomi dell’infezione, tra cui febbre, mal di testa e alterazioni dello stato mentale, che sono rapidamente progrediti in convulsioni, quattro giorni dopo l’ultimo lavaggio. Otto giorni dopo è deceduta.

Gli esami

Dagli esami di laboratorio del liquido cerebrospinale è emerso che la donna era stata infettata dal Naegleria fowleri, un tipo di ameba a vita libera, che vive in acque dolci e terreni di tutto il mondo, e che provoca una grave forma di encefalite, detta meningoencefalite amebica primaria (PAM). L’infezione, sebbene sia rara, porta alla progressiva e rapida distruzione dei tessuti cerebrali, per questo e’ nota come “ameba mangia-cervello”.

Nella maggior parte dei casi questa infezione è incurabile, soprattutto in mancanza di un intervento tempestivo. Dei 164 casi segnalati negli Stati Uniti tra il 1962 e il 2023, solo 4 persone sono sopravvissute. “Questo caso rafforza il potenziale di gravi rischi per la salute associati all’uso improprio dei dispositivi di irrigazione nasale, nonché l’importanza di mantenere la qualità dell’acqua dei campeggi e di garantire che i sistemi idrici comunali aderiscano agli standard normativi”, afferma il rapporto sul caso, pubblicato sul Morbidity and Mortality Weekly Report.

Come si contrae l’ameba mangia-cervello

Il Naegleria fowleri solitamente si annida in specchi d’acqua calda e dolce come stagni, laghi e piscine abbandonate, con temperature comprese tra i 26 e i 46 gradi, o leggermente inferiori. Ma si può trovare anche nel terreno, negli scarichi industriali, nell’acqua del rubinetto quando la disinfezione (clorazione) non è adeguata, e in più in generale dove c’è acqua che ristagna. Negli esseri umani l’infezione avviene principalmente introducendo l’acqua contaminata nelle cavità nasali, come è accaduto alla donna del Texas. “La paziente non aveva avuto alcun contatto ricreativo con l’acqua dolce; tuttavia, secondo quanto riferito, aveva eseguito diverse irrigazioni nasali utilizzando acqua non bollita dal rubinetto dell’acqua potabile del camper durante i quattro giorni precedenti l’insorgenza della malattia – spiega il rapporto -. Nonostante il trattamento medico per una sospetta infezione da PAM, la paziente ha sviluppato convulsioni ed è successivamente morto otto giorni dopo la comparsa dei sintomi”.