Alla vigilia dell’incardinamento del disegno di Legge di stabilità in aula, il gruppo Cinque stelle ha fatto il punto su alcune criticità della finanziaria tra lavoratori Asu Beni culturali e incentivi personale in sanità
I lavoratori Asu dei Beni culturali, circa 240 da quanto appreso, che confluiranno nella Sas per la stabilizzazione, sono un successo per le persone ma non per le casse della Regione. Questo è il punto di vista espresso dal capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Antonio De Luca. “Noi crediamo che sia un errore incredibile portare gli Asu dei Beni culturali all’interno della Sas, perché queste sono professionalità che noi possiamo stabilizzare all’interno dei ruoli della Regione senza che questi siano assorbiti dalla Sas – spiega De Luca – non solo perché si crea il problema delle trenta ore della contrattualizzazione ma perché la loro immissione in ruolo non incide nelle capacità di assunzione della Regione”. Ma c’é di più secondo Antonio De Luca: “Trasferirli in Sas avrebbe per la Regione un maggior costo ingiustificato pari a quasi un milione di euro l’anno”.
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Dieci milioni di euro di incentivi, De Luca: “Sono pochi”
Altro nodo è la sanità, per la quale la Legge di stabilità ha previsto dieci milioni di euro da ripartire in incentivi per i medici di Pronto soccorso. Secondo il gruppo Cinque stelle all’Ars, che alla finanziaria ha dedicato una conferenza stampa per comunicare le proprie posizioni in merito. “Dieci milioni di euro sono troppo poco – afferma il capogruppo De Luca – per gli incentivi ai medici di Pronto soccorso e per quei reparti che hanno meno del 50% della forza lavoro, ci vogliono almeno venti milioni di euro e non ci stancheremo di chiedere al governatore di implementare questi fondi”. Su questi ed altri punti della Legge di stabilità proposta dal governo Schifani, ed in attesa del maxi emendamento che ormai si aggira sempre più come uno spettro tra i corridoi dell’Ars dopo la chiusura del disegno di legge in Commissione bilancio, c’é già la dichiarazione di intenti del gruppo.
Il capogruppo Cinque stelle: “Il maxi emendamento effetto delle fibrillazioni nel centrodestra”
Ma sul maxi emendamento, che rischia di invalidare attività emendative come già in altri casi, c’é una posizione ancora più netta da parte dei Cinque stelle: “Un maxi emendamento, quando diventa troppo grande, quando include parti che provengono dal governo, dimostra paura da parte del governo che non ha il coraggio di andare in aula perché evidentemente sa di non avere la maggioranza del Parlamento dalla propria parte”. Questo, secondo De Luca spiegherebbe anche altro, come l’evidenza “che le fibrillazioni interne al centrodestra sono replicate anche in aula”. Per il capogruppo Cinque stelle “probabilmente la corsa alla successione di Schifani si è già aperta e questo maxi emendamento che includerà gli emendamenti del governo ne è il primo effetto”.
Ufficializzato passaggio a Noi moderati di ex capogruppo Lega all’Ars
Il riferimento, per nulla casuale, è probabilmente anche all’incontro con la stampa nel quale Raffaele Lombardo, con Roberto Lagalla seduto alla sua destra e Gianfranco Micciché alla sua sinistra, ha annunciato la nascita di un nuovo progetto politico. Nel frattempo, nella seduta d’aula odierna, rapida e formale per il solo incardinamento della Legge d stabilità e del Bilancio preventivo in Sala d’Ercole, dove arriverà martedì 17 dicembre per la discussione generale, è stata recepita la comunicazione di uscita dalla Lega della ormai capogruppo Marianna Caronia adesso formalmente in Noi moderati come tessera di partito ed al Gruppo misto come ufficio in Ars.