"Non si danno buoni segnali a chi si batte per risolvere la problematica amianto". Questo il commento di Calogero Vicario.
“Dopo 15 anni di battaglie sul territorio la politica è ancora sorda. Spesso la giustizia in parte nega, in parte dà e quello che dà poi toglie. Così non si danno buoni segnali a chi si batte per risolvere la problematica amianto”. Questo il commento del coordinatore regionale dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Calogero Vicario, dopo il recente accoglimento del ricorso del lavoratore del Polo Petrolchimico Enichem di Priolo Gargallo, Salvatore Patania, all’Inps. Una battaglia per lui durata tantissimi anni e che ha visto in un primo momento il rigetto sia da parte del Tribunale di Siracusa che della Corte d’Appello di Catania.
Benefici previdenziali riconosciuti solo per via legale
La questione si inquadra nella problematica più ampia relativa all’esposizione all’amianto di diversi lavoratori o di semplici cittadini, che da anni fa discutere nella nostra Isola. Lo abbiamo già visto per un comune come Biancavilla, nel Catanese, dove è presente la fluoroedenite, una sostanza che ha le stesse caratteristiche dell’amianto utilizzata per costruire diverse abitazioni.
Quanto accaduto nel Siracusano lascerebbe ben sperare, ma in Sicilia la questione relativa ai benefici previdenziali è ancora lontana anni luce dall’essere definitivamente risolta e l’aspetto legale è sempre coinvolto.
“Illo tempore – prosegue Vicario – non c’è stato il giusto impegno da parte della politica e del sindacato, perché mentre da altre parti si potevano i benefici previdenziali si potevano avere in via amministrativa qua invece non ci sono stati atti di indirizzo da parte del ministro del Lavoro e quindi si è dovuto procedere per via legale. In prima istanza abbiamo avuto ragione dal Tribunale di Siracusa, ma la Corte d’Appello di Catania spesso ribaltava la sentenza di primo grado. Poi la Cassazione si pronuncia positivamente e ci accorgiamo che anche la giustizia è iniqua, perché non si può dare un giudizio differente per due casi uguali”.
Politica sempre assente
La missione dell’Ona è sempre quella di mettere la salute dei lavoratori al primo posto, ma la politica è sempre assente.
“La nostra battaglia – conclude Vicario a ottenere atti di indirizzo e giusta attenzione per i lavoratori siciliani. Ma abbiamo visto che nonostante convegni, manifestazioni e impegno quotidiano la politica non è riuscita a riparare il trattamento iniquo per i lavoratori siciliani. Bastava un intervento da parte del ministro del Lavoro per dare ai lavoratori siciliani lo stesso trattamento di quelli di Porto Marghera, Ravenna e Brindisi, senza bisogno di avviare procedure legali per avere benefici previdenziali”.
“Qui le procedure legali durano decenni, anche se poi comunque sei riconosciuto, e c’è il rischio che poi ti tolgono tutto. Io plaudo alla recente sentenza, ma l’amarezza è tanta perché non è possibile che la Cassazione prima veda in un modo e poi veda in un altro modo. Nonostante le vite umane andate via ancora non siamo stati trattati nel modo giusto. Sarà stata forse una negligenza o un’incapacità della classe politica e sindacale”.
Abbiamo provato a contattare l’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Elena Pagana, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta.