Lavoro, ammortizzatori sociali per la pandemia, partiti i controlli - QdS

Lavoro, ammortizzatori sociali per la pandemia, partiti i controlli

Michele Giuliano

Lavoro, ammortizzatori sociali per la pandemia, partiti i controlli

sabato 04 Luglio 2020

L’ispettorato nazionale del lavoro collaborerà con l’Inps per la verifica delle banche dati. Ispezioni in particolare su tutte le autorizzazioni rilasciate per l’emergenza covid-19

PALERMO – Sono stati mesi duri per molte famiglie, costrette da un momento all’altro a fermarsi, senza poter lavorare e guadagnare per portare il pane a casa. Il Governo nazionale ha subito lavorato per mettere in campo misure straordinarie di supporto ai lavoratori.

Adesso, a tre mesi di distanza, è arrivato il momento di verificare che gli ammortizzatori sociali siano andati a chi ne aveva veramente diritto e non ai soliti “furbetti”.

Sono stati avviati in questi giorni controlli sulla legittimità della fruizione degli ammortizzatori sociali e degli assegni ordinari da parte di aziende e lavoratori: a comunicare la programmazione della vigilanza presso il ministero del Lavoro è l’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

“La collaborazione tra Inps e Inail – si legge in una nota – permetterà di fornire tutti i dati che hanno permesso l’erogazione degli ammortizzatori sociali con causale specifica ‘Covid-19’ al fine di contrastare eventuali fenomeni elusivi e fraudolenti”. In particolare, verrà posta particolare attenzione a quelle aziende che non hanno subito interruzioni o hanno operato in deroga alle misure restrittive. Gli accertamenti urgenti, come di consueto, saranno attivati dopo aver inviato comunicazione alla sede territoriale dell’Ispettorato e in seguito rendicontati in Commissione regionale. Per gli accertamenti non urgenti, invece, le Commissioni regionali assicureranno il coordinamento delle azioni di vigilanza nei riguardi di: aziende che hanno richiesto la cassa integrazione ordinaria, fondo di integrazione salariale e cassa integrazione in deroga; domande di indennità di sostegno al reddito presentate da lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, da lavoratori agricoli e autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria.

Un controllo che in Sicilia pescherà tra ben 40 mila istanze, presentate a seguito delle misure urgenti pensate per contrastare i danni economici cagionati dall’emergenza sanitaria da covid-19. La Cassa Integrazione Guadagni in deroga, è stata riconosciuta ai datori di lavoro del settore privato, per la durata della sospensione del rapporto e comunque per una durata non superiore a nove settimane, limitatamente ai lavoratori in forza alla data del 23 febbraio scorso. Il provvedimento è stato poi rinnovato per altre 9 settimane, di cui 5 già richiedibili da parte delle aziende, mentre altre 4 saranno fruibili da settembre in poi.

La Cig in deroga, per cui è stato possibile fare richiesta da aprile, è stata riconosciuta anche retroattivamente, a decorrere dal 23 febbraio 2020. Parecchi sono stati i problemi riscontrati nello svolgimento di queste pratiche. Prima, per l’accesso al sito Inps, che ha dovuto sobbarcarsi una mole di accessi mai registrato prima, con conseguenti rallentamenti e difficoltà prevedibili ma difficilmente risolvibili in tempi stretti.

Il portale, per quanto si fosse lavorato per renderlo più efficiente, non ha retto bene al traffico abnorme registrato soprattutto nei primi giorni, e diversi hanno lamentato grossi problemi sia all’accesso che poi alla presentazione dei documenti.

Quindi, la gestione delle pratiche, che prima sono state controllate dagli uffici regionali, con tutte le difficoltà legate sia allo smart working che, anche in questo caso, alla gestione di un lavoro mastodontico, molto più oneroso dei soliti numeri. È stato stimato, infatti, che in emergenza sanitaria l’Inps ha dovuto gestire in tre mesi una mole di lavoro comparabile a quella dei 5 anni precedenti.

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