“La crisi del 2020 non ha fatto altro che rendere macroscopici i tanti limiti già esistenti, aggravando un contesto fortemente compromesso. Cresce la disoccupazione, ma, soprattutto, l’inattività, che denota una profonda disillusione nei cittadini di tutte le età. Fra le misure che l’UGL ha proposto al Presidente incaricato Draghi vi è l’urgenza di adottare un serio progetto di rilancio industriale volto a favorire l’occupazione del Paese. A tal fine, occorre un programma politico chiaro e deciso. Bisogna in primis riformare gli ammortizzatori sociali, valorizzando l’aspetto delle politiche attive, anche attraverso un grande e straordinario programma formativo, bilanciando riqualificazione professionale e sostegno al reddito. In secondo luogo, è necessario sbloccare i cantieri e le infrastrutture con un superamento del Codice degli Appalti, favorendo la gestione commissariale sul modello ponte Morandi. In questa prospettiva appare prioritario intervenire attraverso una seria riforma della Pubblica Amministrazione, della giustizia civile e del fisco per attrarre gli investimenti delle imprese, comprese quelle estere, anche per ridurre la distanza oggi esistente fra scuola, università e aziende. È indispensabile, infine, stabilizzare gli strumenti ispirati al principio della flessibilità in uscita verso la pensione e incoraggiare, così, l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. L’UGL è disponibile a proseguire il dialogo a tutti i livelli nell’interesse dei lavoratori per affrontare le grandi vertenze, ad iniziare dal trasporto aereo e la siderurgia, sostenendo al contempo l’adozione di nuove relazioni industriali e sindacali sul modello partecipativo, anche per intercettare i nuovi lavori delle piattaforme, a cominciare dai rider”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, durante l’incontro con il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.
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di Stefano Scibilia
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