Lavoro, Schillaci: "C'è carenza di infermieri ma nel 2026 ce ne saranno 61mila in più" - QdS

Lavoro, Schillaci: “C’è carenza di infermieri ma nel 2026 ce ne saranno 61mila in più”

Lavoro, Schillaci: “C’è carenza di infermieri ma nel 2026 ce ne saranno 61mila in più”

Redazione  |
lunedì 05 Giugno 2023

"L’Italia oggi secondo i dati Ocse conta 4 medici ogni 100 mila abitanti, dato che ci porta leggermente sopra la media europea", ha detto il ministro

“L’Italia condivide con molti Paesi europei il problema della carenza di infermieri, che svolgono un ruolo cruciale nel funzionamento delle strutture per l’assistenza territoriale. La buona notizia, nel nostro contesto, è che negli anni immediatamente successivi al Covid vi è stato un importante incremento di iscritti alle Facoltà di scienze infermieristiche che ci consentirà nel 2026, termine di scadenza del Pnrr, di disporre di circa 61.760 unità aggiuntive rispetto al livello attuale (stima Rapporto Agenas sul personale del Servizio sanitario nazionale-marzo 2023)”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento oggi all’Università Cattolica sede di Roma per la 28.esima edizione della Conferenza annuale Ehma, l’European Health Management Association (Ehma), che si apre oggi.

“Mentre per quel che riguarda il personale medico, l’Italia oggi secondo i dati Ocse conta 4 medici ogni 100 mila abitanti, dato che ci porta leggermente sopra la media europea – ha continuato Schillaci – Ma in un’ottica di sostenibilità del nostro Ssn e di capacità di programmazione non possiamo ignorare che la vera emergenza è la capacità di attrattività del nostro servizio sanitario che deve offrire ai medici e agli infermieri prospettive di carriera e incentivi economici per arrestarne la fuga”.

“Abbiamo iniziato a muovere primi e importanti passi per arginare quest’esodo: adottando misure dirette al miglioramento delle retribuzioni degli operatori sanitari, con particolare attenzione a coloro che operano nei pronto soccorso – ha ricordato – aumentando le retribuzioni per il lavoro straordinario di medici e infermieri impegnati nei servizi di emergenza e urgenza, abolendo il vincolo di esclusività per gli infermieri e contenendo il ricorso a personale medico temporaneo (gettonisti). Un fenomeno, quest’ultimo, che non riusciremo a lasciarci del tutto alle spalle se non supereremo il blocco del turn over, che negli ultimi 15 anni non ha consentito alle Regioni di assumere personale”.

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