A Noto le foto di “Born in Italy” tra cibo, moda e tradizioni - QdS

A Noto le foto di “Born in Italy” tra cibo, moda e tradizioni

redazione

A Noto le foto di “Born in Italy” tra cibo, moda e tradizioni

giovedì 15 Ottobre 2020

La personale di Toni Campo, curata da Alessia Montani, è stata pensata per celebrare le nostre radici contadine accendendo i riflettori su un tesoro abbandonato

NOTO (SR) – Un dialogo ininterrotto tra tradizione, design e moda, in cui le eccellenze che storicamente hanno contraddistinto il patrimonio materiale e immateriale dell’Italia, sono rilette attraverso l’obiettivo fotografico di uno dei più glamour fotografi di moda in una visione innovativa, per stimolare l’attenzione su un’immensa ricchezza italiana: quella degli antichi semi autoctoni.

Questo è la mostra “Born in Italy, Food, fashion, design and ancient seeds”, la personale del fotografo Toni Campo a cura di Alessia Montani, con la collaborazione della maison Roberto Capucci e del Centro espositivo museale delle Tradizioni nobiliari di Palazzolo Acreide, e prodotta da MamArt, che si aprirà sabato 17 ottobre e sarà visitabile fino al 1 novembre 2020 al Parco dell’Anima, recentemente inaugurato presso lo Zahircountryhouse di Noto.

Già dal nome il progetto vuole accendere i riflettori sulla necessità di salvaguardare un tesoro abbandonato nel nostro Paese, ma dalle enormi potenzialità economiche ancora inespresse, quello delle antiche semenze italiane: un patrimonio che consente anche di tutelare la biodiversità vegetale e animale da una prospettiva che abbraccia a 360 gradi i concetti chiave di sviluppo sostenibile, nel segno dell’innovazione, del benessere accessibile e della salvaguardia dell’ambiente.

Nella serie di diciassette scatti di “Born in Italy”, fotografie di grandissimo formato allestite in outdoor tra gli ulivi del Parco dell’Anima, Toni Campo fotografo di moda conosciuto internazionalmente per le collaborazioni con le più prestigiose riviste di fashion racconta con il suo obiettivo fotografico le vari fasi dei processi agricoli delle antiche semenze autoctone – ancora oggi coltivate e tramandate grazie all’attività dei contadini e agricoltori cd. Custodi – con un linguaggio contemporaneo, che riesce a stimolare l’attenzione anche nei più giovani, per un ritorno all’agricoltura con un occhio non nostalgico ma innovativo.

Le immagini catturate dallo sguardo dell’artista sullo sfondo della campagna mediterranea, tra antichi agrumeti, alberi di ulivo, mandorli secolari e carrubi, che rendono unica la Sicilia – il luogo in cui si concentra la maggior parte della biodiversità vegetale italiana – sono impreziosite dagli abiti scultura di Roberto Capucci: un’alchimia di architettura e colori, sculture in taffetas di seta plissettata che hanno fatto la storia della moda e che qui dialogano con le creazioni di alto artigianato sartoriale provenienti dalle collezioni delle famiglie nobiliari italiane custodite al Centro espositivo museale delle Tradizioni nobiliari di Palazzolo Acreide.

La mostra è concepita per essere itinerante e quindi fruita su tutto il territorio nazionale e, più in generale dell‘Area del Mediterraneo.

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