Messina

Le strategie di Taormina sul fronte dell’edilizia popolare

TAORMINA (ME) – In tempi di crisi economica, l’Amministrazione comunale continua a battere la strada dell’edilizia popolare in soccorso ai cittadini meno abbienti. La Giunta del sindaco Mario Bolognari, infatti, ha da poco messo a bando (delibera n. 206 del 19 agosto) un “concorso per l’assegnazione in locazione semplice di alloggi di edilizia popolare”, di proprietà del Comune o dell’Istituto autonomo case popolari.

Una decisione presa sulla scia di quanto già discusso lo scorso inverno, quando Palazzo dei Giurati aveva sottoscritto un Protocollo d’intenti proprio con lo Iacp di Messina, per “interventi infrastrutturali e sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi”. Un progetto finanziato con i fondi europei del Po Fesr 2014-2020, destinati a condizioni di disagio abitativo e alle famiglie in situazione di comprovata povertà, che l’Amministrazione Bolognari aveva voluto legare al recupero di un immobile di proprietà – Casa Grandmont in via Fazzello – già sede dell’asilo comunale e poi dell’archivio municipale, adesso abbandonato al degrado. L’idea è quella di sfruttare le risorse europee, tramite le linee di intervento della Regione siciliana, per recuperare l’antico edificio e realizzare sette piccoli appartamenti.

Un percorso comunque lungo, che non riuscirebbe a soddisfare richieste abitative nell’immediato. Ecco quindi che si è deciso di procedere, nell’attesa, a un censimento degli alloggi già esistenti, verificandone le condizioni e la legittimità delle locazioni in essere, per passare poi a eventuali riassegnazioni sulla base di una graduatoria che verrà fuori dall’avviso pubblico. Questa l’intenzione del provvedimento sottoscritto dall’assessore ai Servizi sociali, Francesca Gullotta. Per entrare in graduatoria bisognerà dimostrare di non essere proprietari di altri immobili, di non avere già usufruito di altre assegnazioni pubbliche di alloggi popolari e, soprattutto, che il reddito annuo di tutto il nucleo familiare non superi i 15 mila euro.

Diverse poi le casistiche che potrebbero aumentare il punteggio dei richiedenti come, per esempio, l’aver frequentato negli ultimi due anni dormitori senza servizi igienici, o aver abbandonato un alloggio a causa di calamità naturale o a seguito di provvedimenti di sgombero. O ancora, abitare in alloggi superaffollati e in provate condizioni antigieniche, oppure costretti a vivere separati dal resto della famiglia.

Definite pure alcune particolari riserve. Il 10% dovrà toccare ai portatori di handicap o a individui anziani sopra i 65 anni. Il 20% andrà invece alle giovani coppie sposate negli ultimi tre anni o in procinto di sposarsi, mentre un altro 20% sarà riservato a famiglie monoparentali, ragazze madri o vedove. Infine, il 15% sarà indirizzato alla categoria dei profughi.

Il Comune di Taormina, secondo quanto contenuto nell’ultimo Piano degli immobili, ha già nelle proprie disponibilità otto alloggi popolari, di cui due in centro storico nel quartiere di San Pancrazio, e i restanti sei nella frazione di Trappitello. Appartamenti che nel loro insieme valgono poco più di 150 mila euro. Saranno proprio questi a essere oggetto di controllo e revisione da parte degli uffici comunali. Casa Grandmont, invece, oggi ha un valore di appena 25 mila euro e necessita di un adeguato progetto di recupero e ristrutturazione.

Su questo immobile, in particolare, l’Amministrazione ha un’idea innovativa di edilizia popolare, esprimendo la volontà che le future case possano essere rifugio di giovani coppie che, in virtù delle crescenti difficoltà economiche legate al precariato nel settore del turismo e alla saturazione del mercato immobiliare nel centro storico di Taormina, possano trovare rifugio negli alloggi comunali senza abbandonare il paese nel quale sono cresciuti. Un sentimento condiviso a salvaguardia dell’identità cittadina.

Twitter: @MassimoMobilia