Editoriale

Le tre R: Rispetto, Regole, Risultati

Per vivere la vita in modo consapevole bisogna avere cognizione di che cosa essa sia e soprattutto della sua limitatezza, dal momento del primo vagito fino a quello dell’ultimo respiro.
Questo è il tempo a disposizione di ogni persona umana; tutti coloro che si sono illusi di vivere più di questo periodo sono stati delusi dalla realtà, persino i Grandi di tutti i tempi che hanno avuto l’illusione di sentirsi onnipotenti.

Per vivere la vita in modo consapevole bisogna avere la fortuna di essere stati discepoli di maestri illuminati, cui aggiungere la capacità di riflessione e la consapevolezza che questo grande spazio-tempo debba essere riempito di comportamenti, di atti e di gesti che giustifichino il tempo che passa.
Per vivere consapevolmente bisogna leggere molto, informarsi, approfondire le conoscenze e cercare di capire come funzionano i meccanismi non solo materiali, ma soprattutto psicologici e interpersonali.
Da quanto precede ne derivano le seguenti osservazioni.

La prima riguarda il genere umano, che notiamo con grande disappunto affoga giorno dopo giorno nell’ignoranza. “Come!”, sentiamo esclamare qualcuno.
Con l’enorme diffusione dell’informazione, con l’intelligenza artificiale, capace di elaborare miliardi di dati in pochi secondi, con la diffusione satellitare di ogni fatto che accade nel mondo, sembra impossibile che l’ignoranza si diffonda e affoghi il suaccennato genere umano.

Eppure è così, se ci pensate bene, perché l’informazione a punti, in quanto tale, non si trasforma in conoscenza se non si seguono le regole capaci di mettere in collegamento le predette informazioni a punti. Ma la capacità che precede deriva dall’essere in possesso di regole, come prima si scriveva, le quali appunto consentono di legare i punti e, quindi, di trasformare l’insieme in una visione complessiva delle vicende che affrontiamo quotidianamente.

Però la persona umana è la persona umana; è dotata anche di meccanismi che fanno emergere supponenza e presunzione. Supponenza perché ritiene di essere al di sopra di chiunque altro; presunzione perché guarda pensando di vedere, ma invece la cecità è totale.

Cosicché il tempo per costoro passa invano: si svegliano, mangiano, fanno qualche lavoro, rimangiano, bevono, dormono, fanno sesso, si divertono. Ma non hanno un progetto di vita, un progetto di vita basato sulle tre R, cioè Rispetto, Regole e Risultati.
E poi ricominciano all’inverso del processo indicato: fare soldi, svagarsi, divertirsi, fare sesso, mangiare, bere, dormire. Tutto ciò al di sopra della soglia dei bisogni.

Ritorniamo alle tre R fondamentali per la vita di una persona.
Le Regole sono le modalità di comportamento che servono a ogni persona, anche nei rapporti con le altre. Senza Regole tutto diventa arbitrario, casuale, senza alcun riferimento a un disegno, a un progetto per andare dal punto A al punto Z.
La seconda R è il Rispetto. Verso chi? Verso il prossimo, verso l’umanità, verso tutti gli altri viventi, soprattutto se sono deboli, fragili, indifesi e bisognosi di assistenza.
Non sappiamo se il Rispetto sia la più importante delle tre R.

La terza R riguarda i Risultati. Che significa? Significa che ognuno quando vive dovrebbe utilizzare ogni minuto del proprio tempo perché il minuto successivo non è uguale al precedente. Pensateci bene: il tempo che passa è inesorabile e brucia come il carburante di un’auto tutti i minuti senza pietà.
Ed ecco che le persone consapevoli, intelligenti e sagge debbono preoccuparsi di fissare obiettivi verso i quali utilizzare le proprie capacità, la propria intelligenza e le proprie energie, non avendo riserva alcuna, ma anzi con un comportamento generoso nel loro utilizzo.

Sono i risultati che misurano la bontà dei progetti e degli obiettivi; è proprio la comparazione fra questi ultimi e i primi che permette di valutare la capacità di ognuno. Intendiamoci, non ci riferiamo a risultati economici, ma di ogni altro genere, fra cui quelli umani, che devono essere indirizzati a giustificare nel modo più ampio il dono che ci è stato dato e che abbiamo il dovere di spendere bene: la vita.