L'ACR Messina è iscritto al prossimo campionato di Lega Pro. Un finale lieto che è giunto in "zona Cesarini".
Zona Cesarini sarebbe potuta essere, come avevamo scritto qualche giorno fa a proposito del futuro del calcio a Messina preludendo a un colpo di scena finale, e zona Cesarini è stata. Regolarità degli incartamenti presentati in Lega permettendo, l’Acr Messina parteciperà ufficialmente al prossimo torneo di Serie C insieme al Catania.
La conferma arriva dopo una giornata di voci più o meno confermate, ripetute indiscrezioni e silenzi prima assenti e poi assensi da parte della proprietà, che aveva imposto lo stesso modus operandi ai propri tesserati. Versamenti effettuati con qualche ora d’anticipo rispetto al gong che avrebbe di fatto escluso automaticamente la società del presidente Sciotto dopo una meritata e sofferta salvezza sul campo raggiunta nel play-out contro la Gelbison.
La marcia indietro di Sciotto
E poi il colpo di teatro. Un colpo di teatro firmato Pietro Sciotto, patron che sin dallo scorso 18 maggio aveva a più riprese confermato il proprio disimpegno dai vertici societari, rendendo quantomeno cupo quello che sarebbe potuto essere il futuro del calcio in riva allo Stretto.
Risale appena a giovedì pomeriggio scorso la nota diffusa da parte della società nella quale si confermava la volontà di non iscrivere la squadra alla prossima stagione di Lega Pro. Una decisione presa di petto e nata dal fallimento della trattativa che avrebbe dovuto condurre l’Acr nelle mani di Fabrizio Mannino.
Una mossa che però sembrava più che altro essere un all-in, volendo richiamare una espressione cara ai giocatori di poker, in cui il presidente Sciotto aveva voluto mettere alle strette potenziali investitori, chiedendo loro di “vedere” la reale consistenza della mano da giocare. Il silenzio ha però fatto da contorno a una trattativa che forse non è neppure mai nata.
L’iscrizione in extremis
Esattamente come avvenuto nel corso della passata stagione il presidente Sciotto ha infatti deciso di fare dietrofront per concedere l’iscrizione all’Acr. Una giornata di attesa frenetica anche per i calciatori e componenti, che fino a martedì pomeriggio non erano certi di poter ricevere i bonifici relativi agli stipendi di marzo, aprile e maggio.
Insieme a questi, Pietro Sciotto si è premurato di presentare anche la necessaria fideiussione assicurativa da 350mila euro corredata dalla tassa di iscrizione da 60mila euro. Un esborso economico ingente e avvenuto last minute, costringendo a una corsa contro il tempo il segretario generale Alessandro Failla, responsabile per l’invio delle pratiche a Roma.
Dopo il rispetto delle prime prescrizioni di natura infrastrutturale con la conferma dello stadio “Franco Scoglio” con capienza ridotta a 6.900 posti anche per la prossima stagione, gli ultimi tasselli di questa lunga giornata ridanno speranza a una tifoseria esausta e con i nervi a fior di pelle dopo 15 anni costellati da instabilità sportiva e difficoltà gestionale.
ACR Messina, quale futuro adesso?
Adesso il futuro resta tutto da scrivere. Eventuali investitori palesatisi nel corso dell’ultimo mese – provenienti tanto da Roma quanto da Dubai – non avranno più scampo se vorranno davvero investire nel calcio messinese.
Ma non è escluso un ultimo colpo di scena, forse quello più eclatante, che vedrebbe ancora una volta Pietro Sciotto ai motori di partenza per l’inizio a quella che sarebbe la sua settima stagione a capo della società. In attesa del bando per la concessione pluriennale degli stadi. E proteste del tifo organizzato permettendo.
Foto di repertorio