Monitorati quest'anno dalla Goletta di Legambiente i laghi Soprano, diga San Giovanni, Pozzillo e Piana degli Albanesi. I primi due trovati in cattive condizioni di salute.
Sono stati cinque in tutto, i punti monitorati quest’anno dalla Goletta di Legambiente nelle acque dei laghi Soprano, diga San Giovanni, Pozzillo e Piana degli Albanesi e sottoposti ad analisi microbiologiche.
Di questi due sono risultati essere
fuori dai limiti di legge. Più precisamente il prelievo effettuato nel lago
Soprano e quello nel diga San Giovanni sono stati giudicati entrambi come
“fortemente inquinati”.
Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.
È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa siciliana lungo le sponde dei quattro laghi da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani.
“La conferma del dato negativo per quanto riguarda il Lago Soprano era nelle nostre aspettative ed evidenzia di fatto il colpevole disinteresse da parte delle autorità preposte ai controlli nonostante l’allarme lanciato proprio nella scorsa edizione di Goletta dei Laghi in conseguenza ad un identico risultato – dice Claudia Casa, direttrice di Legambiente Sicilia –
Ma anche per quanto riguarda la diga
San Giovanni, che quest’anno abbiamo deciso di monitorare a seguito di
segnalazioni da parte di comuni cittadini, lo scoraggiante referto era
abbastanza prevedibile e tra l’altro ci servirà per rapportarlo a quanto emerso
dalle analisi fatte alla foce del fiume Naro nell’ambito di Goletta Verde,
corso d’acqua dal cui sbarramento prende vita proprio il lago San Giovanni e
che quest’anno ha praticamente arrestato la sua corsa verso il mare ben prima
di sfociarvi”.
“Il patrimonio lacustre della Sicilia è quasi totalmente formato da invasi artificiali, la cui realizzazione ha per lo più favorito gli interessi, spesso poco limpidi, di pochi e non ha dato l’acqua per bere o coltivare ai siciliani – dichiara Gianfranco Zanna Presidente Legambiente Sicilia -.
A causa della mala gestione degli enti preposti la stragrande maggioranza delle dighe hanno non pochi problemi di gestione e manutenzione come testimoniano gli ultimi episodi di quella della Sciaguana, di Ponte Barche, della Nicoletti”.
Partner principali della campagna, anche per il 2021, sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.