Il Governo punta al potenziamento
Sono diversi i cittadini che raggiungono l’accesso a Quota 103 (pensione a 62 anni con 41 anni di contributi) ma scelgono di ritardare il pensionamento. Per questa categoria c’è la possibilità di beneficiare del bonus busta paga con cui il beneficiario ha la possibilità di scegliere se rinunciare alla quota di contributi a suo carico trattenuta dalla busta paga, pari al 9,19% nel settore privato e all’8,80% nel pubblico impiego.
Tale incentivo è conosciuto anche come bonus Maroni e si tratta di un sostegno che rappresenta una valida soluzione per tutti coloro che ambiscono ad avere uno stipendio più alto nell’ultimo periodo lavorativo che li separa dalla pensione. Il Governo punta a potenziare tale bonus in vista della Legge di Bilancio 2025. Per adesso ciò che si sa per certo è che a partire dal prossimo 1° novembre scatta la nuova tranche de pagamenti dell’incentivo riservato a chi ha deciso di continuare a lavorare anche se ha maturato i requisiti per l’uscita con Quota 103. In questo modo gli interessati godranno di un aumento del 10% in busta paga.
Bonus Maroni, a chi spetta dal 1° novembre
Come ampiamente anticipato, il Bonus Maroni è destinato a coloro che hanno raggiunto l’accesso a Quota 103 ma che hanno deciso di continuare i loro impiego per percepire uno stipendio più alto negli ultimi anni di lavoro. Coloro che hanno maturato il diritto alla pensione anticipata flessibile nell’anno 2024 e sono rimasti a lavoro il pagamento è già scattato lo scorso agosto.
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