Leggere i libri alimenta la mente - QdS

Leggere i libri alimenta la mente

Carlo Alberto Tregua

Leggere i libri alimenta la mente

giovedì 23 Febbraio 2023

Quando arrivò la televisione nel nostro Paese, negli anni Settanta, i becchini della radio si esaltarono e cantarono il suo funerale perché questa “era morta”. Come sempre, i becchini sono stupidi perché guardano la punta del loro naso e non vanno al di là dell’orizzonte. Oggi la radio è più viva che mai e ha ascolti formidabili, che in qualche caso superano quelli della televisione.

Ma la categoria dei becchini è inesauribile. Attualmente alcuni dicono che i libri sono morti perché soppiantati dai siti internet. Anche qui le funeree previsioni sono destinate ad estinguersi miseramente perché nel 2022 si sono venduti più libri che negli anni precedenti, anche perché – è inutile nasconderlo – molti comprano i libri per usarli come tappezzeria e arredamento. Sia come sia, l’importante è che si vendano più libri di prima.
Ma la categoria dei becchini è infinita. Ancora una volta hanno decretato che i quotidiani di carta sono ormai morti e destinati ad estinguersi. Ci auguriamo che anche questa nera profezia finisca come le altre due, cioé in una bufala.

È vero, quotidiani e settimanali di carta sono letti ancora da cinquantenni, sessantenni e settantenni, l’abbiamo scritto più volte. Questo è l’effetto della diffusione a macchia d’olio dei “feticci”, ovvero degli smartphone, che sono diventati per la maggior parte delle persone una sorta di appendice, quasi più che il loro sesso.

Si comprendono le ragioni: adoperare lo smartphone è elementare, tutti lo sanno fare, non crea problemi perché comprendendo le procedure è facile da usare, si possono attingere informazioni di ogni genere e così via. Come sempre, le cose facili attecchiscono rapidamente perché “la madre dei cretini è sempre gravida”, come usava dire Petrolini.

Intendiamoci, non è che chi usi gli smartphone sia cretino, tutt’altro, ma c’è modo e modo di usarlo. è essenziale per tutte le attività lavorative e professionali ed è molto utile per attingere informazioni di base. Ma non serve a nulla quando si tratta di combinare le informazioni che si attingono, perché chi utilizza tale strumento è spesso privo di quell’istruzione necessaria che è la metodologia, senza della quale le informazioni sono punti.

La metodologia è lo strumento che unisce tutti i punti e forma le rette. Sono queste ultime che danno il senso delle cose che accadono. Se il metodo non è un ordine che unisce i punti, qualunque informazione è qualcosa che si perde nell’infinito.

La Scuola ha il compito di insegnare la metodologia, cioé la capacità di unire ciò che si apprende, ciò che si vede, ciò che si sente. Purtroppo gli attuali insegnanti non sono abituati a trasferire ai loro discenti il metodo, nonostante fra essi ve ne siano di bravissimi, che invece usano il metodo come insegnamento, al di là dell’oggetto dello stesso.

Quanto scritto prima serve per portarci all’oggetto dell’odierno editoriale e cioé la necessità di leggere, informarsi e cercare di capire ciò che è accaduto nei secoli per collegarlo a ciò che si sta verificando e che si verificherà. Senza questo collegamento è difficile capire gli eventi giornalieri, perché la storia è l’unica maestra che aiuta a comprendere, anche se non è “magistra vitae”. Infatti, nonostante tutto, l’Umanità non prende insegnamenti da ciò che è accaduto perché pensa di scoprire orizzonti nuovi, che invece si sono già verificati nei secoli. Basta leggere per saperlo.

Ergo, leggere, leggere, leggere. La questione che poniamo è: sulla carta o sul digitale? è ormai riconosciuto universalmente che la lettura sul digitale è sempre frettolosa, precaria, incerta e di difficile memorizzazione. Inoltre, quando si legge sul digitale non si prendono appunti, che costituiscono la sintesi, i nodi di quello che si sta leggendo e, come è noto, si memorizzano i nodi e non le questioni che hanno bisogno di riflessione.

La questione che poniamo non è di facile comprensione, anche perché questa include una “componente umana” non giustificabile, che è la pigrizia.
Leggere con attenzione è fondamentale per l’apprendimento. La vera attenzione c’è quando si legge sulla carta. Sia ben chiaro, non scriviamo queste cose per la nostra età, ma per un fatto oggettivo che è la capacità di comprendere i fenomeni e di valutarne la portata e le conseguenze.
Occorre quindi riflettere e per farlo, serve leggere sulla carta, quotidiani compresi.

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