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Leggi scritte da “incompetenti”

Leggi scritte  da “incompetenti”
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Energia: tassati i ricavi, non i profitti

Sembra incredibile che vi possano essere dirigenti della Presidenza del Consiglio e dei diversi ministeri che scrivano leggi come se fossero principianti.
Com’è noto, la legislazione italiana fa pena, non solo per come è scritta, vale a dire con molti strafalcioni – non solo per la pessima tecnica espositiva, per cui è difficile capirne il significato, non solo per la pessima abitudine di continuare a richiamare altre norme, altri commi, altre parole per inserirle in un contesto o per cancellarle – ma e soprattutto per la capacità di scrivere in partenza leggi che poi la Corte Costituzionale taglia senza pietà.

Cade sotto i nostri occhi la norma che prevede la tassazione dei cosiddetti extraprofitti delle imprese energetiche, che un coro di incompetenti ha chiesto a gran voce. A questo coro si è unito il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il quale ha aggiunto che bisogna tassare gli extraprofitti anche delle imprese farmaceutiche e delle banche.

Si tratta di una bolgia di cavolate perché è difficile, o quasi impossibile, raggiungere gli obiettivi che tutti questi incompetenti urlano a gran voce.
Si capisce che lo fanno più per impressionare i poveri cittadini e cittadine che non perché vogliano effettivamente far aumentare le entrate del bilancio statale. Ci spieghiamo meglio.

Il sistema impositivo italiano prevede che si debba tassare la ricchezza prodotta, ovvero i redditi prodotti. Cosa sono i redditi? Lo sa anche un giovane laureando in Economia: la differenza fra i ricavi ed i costi sostenuti da un’impresa, cioè quella materia che emerge appunto dal confronto fra costi e ricavi.

Chi ha scritto la norma in esame ha confuso il concetto di reddito col concetto di ricavo. Ha infatti previsto di tassare la differenza dei ricavi in base alle variazioni Iva. Ora, la pretesa di tassare i ricavi e non i redditi è ovviamente incostituzionale, lo si capisce a prima vista appunto perché l’articolo 53 prevede la tassazione progressiva dei redditi, mai dei ricavi.

Tutto ciò si spiega quando si capisce che le imprese produttrici di energia hanno incassato di più, molto di più, ma a monte hanno pagato di più, molto di più.
Da quanto esposto si deduce che la norma criticata doveva provvedere a tassare la differenza di utili, magari raffrontandola agli anni precedenti, ma a parità di quantità di energia erogata. Perché se tale quantità fosse stata superiore rispetto all’anno precedente, avrebbe trovato giustificazione l’aumento dei ricavi, che tuttavia non potevano essere tassati perché non sarebbero stati utili.

Insomma, un pateracchio incomprensibile, dato che ci risulta che nella Presidenza del Consiglio e nei ministeri vi siano dirigenti molto competenti, che in questo caso non hanno dimostrato di essere all’altezza del loro compito.
Qualche voce maligna ha anche prospettato che tutto ciò sia stato fatto apposta, appunto, per evitare alle imprese di pagare maggiori imposte.

“A pensar male si fa peccato, ma si azzecca quasi sempre”, sosteneva il “divino” Giulio Andreotti. Ma noi non vogliamo pensar male e quindi ci limitiamo ad evidenziare l’anomalia macroscopica prima descritta.

Landini, come prima si scriveva, ha colto l’occasione per estendere l’iniziativa di tassare gli extraprofitti anche a banche e case farmaceutiche. Ora, non vi è dubbio che sia le une che le altre da questo stato di crisi abbiano avuto notevoli vantaggi, ma anche in questo caso, per quanto il Governo non abbia in programma un’iniziativa di questo genere, si dovrebbe tassare comunque il plus degli utili e non il plus dei ricavi.

Intanto le imprese oggetto della richiesta hanno proposto ricorso al Tar del Lazio, che il prossimo 8 novembre si esprimerà sulla materia. Va da se che comunque sia la sentenza, la parte perdente farà ricorso al Consiglio di Stato: campa cavallo…

Dispiace assistere a questo bailamme in un momento di grave crisi prodotta dall’enorme speculazione di brokers e mediatori di petrolio e gas. Certo, il fuoco è stato prodotto dalla Federazione Russa, ma la scintilla è partita dagli Stati Uniti facendo estendere le fiamme in Europa e negli Stati Arabi.
Riflettiamo sulle responsabilità.