Catania

L’emergenza maltempo si scontra con i tempi della burocrazia

L’emergenza maltempo ha causato già ingenti danni in tutta la Sicilia, alcune città sono state più colpite di altre ma in generale il cambiamento climatico che si registra nell’isola già da qualche tempo è visto con apprensione per gli incidenti che puntualmente si vengono a verificare, in particolare per l’allagamento delle strade.

Il 5 ottobre scorso un violento fenomeno atmosferico, con forte vento e pioggia copiosa procurò danni da Catania a Palermo, tanto che dalla città etnea, in cui si registrarono anche alcuni feriti, si levò il grido di aiuto al governo nazionale con la richiesta dello stato di emergenza, al fine di ottenere dei fondi per andare a ripristinare la normalità.

Tetti scoperchiati, pali della luce sradicati e tanta paura per gli automobilisti costretti ad abbandonare le proprie auto per mettersi in salvo. Le immagini restano nitide nella mente di tutti i siciliani.

A tre settimane di distanza, è ancora emergenza maltempo e ancora una volta la conta dei danni traccia un quadro a dir poco drammatico, a Scordia per esempio si sono registrati due decessi.

Episodi che accadono, e che avvengono ovunque, ma non per questo bisogna abbassare la tensione e l’attenzione sull’argomento, soprattutto quando in ballo c’è la vita delle persone. Bisogna anzi fare di tutto per adeguare le città dell’isola ai cambiamenti meteo che vedono delle stagioni autunnali e invernali sempre più incontrollabili dal punto di vista dell’emergenza.

“Noi abbiamo fatto una delibera di stato di emergenza, l’abbiamo trasmessa alla Regione e ora attendiamo di capire se il Governo approva lo stato di emergenza e predispone dei fondi”. Queste le parole dell’assessore etneo, Alessandro Porto, nel merito della possibilità di ricevere una forma di supporto economico dallo Stato.

In attesa che ci si pronunci sui danni di diversi milioni di euro, stando all’ultima stima rendicontata in termini generali dal sindaco di Catania, Salvo Pogliese, soltanto per la città dell’Elefante, nuovi allarmi scattano (come detto per esempio a Scordia, dove è stato richiesto lo stato di calamità): anche la Confederazione Italiana Agricoltori per la Sicilia orientale ha lanciato l’allarme, ingenti i danni pure per il settore agricolo catanese, e non soltanto.

Già oggi le scuole sono rimaste chiuse e anche per domani le previsioni non cambiano, con l’allerta meteo che dovrebbe dunque essere estesa. Occorre sburocratizzare anche in questo ambito e far sì che le risorse per la riparazione dei danni occorsi possano essere concesse con un iter più semplice e snello: l’imperversare del clima avverso non attende.

Allo stesso tempo bisogna adeguare le strutture, non è possibile che il maltempo paralizzi completamente intere città, non è accettabile. Prevenire è meglio che curare, un luogo comune quanto mai efficace in questa occasione.

Gianluca Virgillito