L'Enpa salva 50 gatti detenuti da una famiglia in un garage di Scicli - QdS

L’Enpa salva 50 gatti detenuti da una famiglia in un garage di Scicli

web-dr

L’Enpa salva 50 gatti detenuti da una famiglia in un garage di Scicli

web-dr |
giovedì 01 Settembre 2022

Ancora una storia di accumulatori seriali di animali questa volta da Scicli, in provincia di Ragusa. Sono stati liberati 50 gatti rinchiusi in un garage. A detenerli, una famiglia composta da fratelli e sorelle, convinti, come nei tipici casi di accumulo seriale, di agire per il bene dei felini.

Purtroppo le condizioni di detenzione igienico sanitarie non erano buone e i gatti erano pieni di parassiti e alcuni presentavano rinotracheiti. L’Ente Nazionale Protezione Animali è stato contattato verso fine giugno per dare supporto al Comune di Scicli dopo che era stato presentato un esposto da alcuni vicini alla Procura di Ragusa. Gli agenti della polizia locale sono intervenuti ieri insieme ai carabinieri della locale tenenza e del Nas, i veterinari dell’Asp, alcuni assistenti sociali comunali e i volontari dell’Enpa.

“Erano convinti di salvarli – dichiara la Sezione Enpa di Ragusa– parlando a lungo con loro hanno capito che potevano fidarsi di noi e si sono convinti ad affidarci gli animali. Ora i felini si trovano in una struttura temporanea messa a disposizione dal Comune di Scicli e li stanno visitando i veterinari chiamati da Enpa. Sono storie di fragilità e degrado, di persone che hanno bisogno di aiuto e che non si rendono conto del male che fanno agli animali. Noi ci occuperemo degli animali in primis ma continueremo ad essere di supporto anche per questa famiglia che ha evidente necessità di essere seguita. I cinquanta gatti, di cui 10 cuccioli e 9 neonati, saranno in un secondo tempo adottabili e noi troveremo per loro famiglie pronte ad accoglierli e a dargli l’amore e l’attenzione che meritano.”

“C’è un comune denominatore – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – dietro le tante storie di accumulo di animali: il disagio, il degrado, una piaga sociale che travolge purtroppo anche gli animali che ne rimangono vittime. Intervenire il prima possibile è fondamentale. Sono animali che vivono privazioni incredibili, soffrono spesso la fame e non riescono ad essere seguiti. Noi li curiamo, ce ne prendiamo carico e nei casi che lo richiedono agiamo anche legalmente”.

“L’Ente Nazionale Protezione Animali – afferma Claudia Ricci, avvocato Enpa – ogni mese riceve almeno due segnalazioni di questi casi. Spesso sono situazioni che restano nell’ombra per anni perché riguardano condizioni sociali di estremo degrado, solitudine. Tante volte si scoprono solo dopo la morte della persona, altre volte sono le lamentele o le segnalazioni dei vicini a far emergere queste realtà. In questi ultimi due anni, poi, con la crisi economica legata al post pandemia sono sempre di più le segnalazioni legate agli sfratti. Ci contattano i proprietari di immobili dicendo che non possono eseguire lo sfratto perché nell’appartamento ci sono numerosi animali. L’ultima segnalazione ci è arrivata proprio ieri di una signora anziana a Roma che vive con 20 gatti”.

Come riconoscere se si tratta di animal hoarding?

Chiara Lignola, psicologa e psicoterapeuta – Centro Pandora, nell’articolo “l’accumulo di animali, una tipologia particolare di accumulo” sottolinea che l’aspetto più ingannevole dell’animal hoarding è che “può essere scambiato per un comportamento dettato da un profondo sentimento di amore per gli animali e non come un disturbo mentale. La difficoltà nel riconoscere questo disturbo è che gli accumulatori non scelgono deliberatamente di maltrattare i loro animali: il loro scopo è salvarli, tenerli al sicuro e assisterli (Patronek, Loar, Nathanson, 2006a) ma gli esiti ai quali arrivano sono proprio nella direzione opposta ai loro nobili scopi. Gli aspetti principali che caratterizzano le persone affette da questa forma particolare di accumulo sono: incapacità di fornire gli standard minimi di igiene, spazio, nutrizione e cure veterinarie agli animali; incapacità di riconoscere gli effetti di queste mancanze sul benessere degli animali tentativi ossessivi di accumulare nuovi animali nonostante il progressivo peggioramento della situazione e negazione o minimizzazione dei problemi e delle condizioni di vita delle persone e degli animali coinvolti. Secondo la letteratura (Patronek, 1999; HARC, 2002) circa il 70% degli accumulatori di animali sono donne. L’accumulatore “tipo” è donna, sola, di mezza età (HARC, 2002; Patronek, 1999)

Cosa fare se si sospetta di conoscere un accumulatore

Prima cosa avvisare le forze dell’ordine locali (Polizia Municipale, Carabinieri, ecc). Nella stragrande parte dei casi si tratta infatti di persone affette da una grandissima fragilità che hanno bisogno di aiuto e che vivono in condizioni igieniche impossibili. L’intervento delle Forze dell’Ordine è fondamentale anche per capire se dietro a queste persone ci sia qualcuno che sta speculando sulla loro fragilità. In più di un caso è emerso infatti che gli accumulatori prendevano cani da gente senza scrupoli che voleva liberarsi degli animali. Infine, gli ultimi dieci anni hanno dimostrato come in questi casi sia fondamentale un’azione di prevenzione, più che di condanna. In questo senso, l‘Enpa, una volta accertata la segnalazione, richiede al Sindaco di emanare un’ordinanza interdittiva al possesso di animali di queste persone, almeno fin quando il soggetto non dimostrerà (seguendo opportuni percorsi di aiuto psicologico) di essere di nuovo in grado di occuparsene.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017