Come l’eterno leader Bielorusso il nostro Sindaco, ultimo erede dell’epoca del Soviet, decapita ogni forma di opposizione interna
Come l’eterno leader Bielorusso il nostro Sindaco, ultimo
erede dell’epoca del Soviet, decapita ogni forma di opposizione interna e si
presta ad un governo monocolore, con l’appoggio esclusivo dei suoi fedelissimi
del politburo di piazza delle Vergogne. Che ci sia ormai una preponderante
opposizione sociale a lui, da vero leader di stampo sovietico, l’unico in
occidente, a lui importa poco o nulla. Per lui, come per tutti i comunisti di
Radio Mosca, la democrazia è solo una maschera di convenienza. Un orpello
fastidioso causato dalla collocazione geopolitica di quest’isola al centro del
mediterraneo e strategica per la NATO. Se ne potesse fare a meno avremmo i
vigili urbani in tenuta antisommossa davanti a bar e ristoranti accusati di
neocapitalismo deviato contrario alla sua Repubblica socialista.
Ma dove vuole andare a parare con questa mossa
isolazionista?
Per lui Roma è sempre stata una capitale molle e paludosa,
dove il suo smisurato ego politico rischiava di disperdersi, tra mille rivoli e
compromessi. E lui è il re delle contraddizioni non dei compromessi. Quelli li
ha usati furbamente quando doveva fare carriera da giovane democristiano, ma
ormai lui da quasi quarant’anni è un autocrate. E quindi Leoluca a cosa punta.
Al suo solito pallino, la Regione Siciliana. Una Repubblica neosovietica
filoaraba, sganciata dalla NATO e dal Muos. D’altra parte aveva già prenotato
l’altra volta il campo del centrosinistra, impedendo la crescita di concorrenti
con un suo candidato, ovviamente perdente visto che non era in campo Lui, il
buon Micari. Ma oggi quale leader, con sterminato curriculum, ha il centrosinistra
per la Regione? Il mite segretario Pd Barbagallo da Pedara? Il colto ma non
politicamente aggressivo ex ministro per il Sud Provenzano? L’eterno ma
inesperto Fava?
No per battere un centrodestra che è maggioranza sociale e
culturale nell’isola ci vuole ben altro. Ci vuole un fuoriclasse del potere
incontrastato come lui, uno al cui segnale si possa scatenare un inferno
antimafioso, antirazzista, antitetico e anti tutto.
Ma non ci aveva già tentato 20 anni fa? Che c’entra, oggi Lui
è molto più bravo, sa fare tutto ed il suo contrario. Ma non sarà troppo
vecchio? Ma perché Musumeci o Miccichè sono dei giovinetti direbbe Lui?
L’isola non è un paese per giovani, infatti emigrano a
go-go, per governare ci vogliono i vecchi!
Peraltro la Regione gli ha già preparato il progetto per il
suo Cremlino, un bel centro direzionale di stampo neo brutalista sovietico,
come dice la professoressa Cannarozzo, una specie di ZEN 3, un mausoleo su
misura per Lui.
Avanti popolo del Soviet, dopo aver reso Palermo
infelicissima, tentiamo di rendere coerente a questo disegno l’intera Sicilia.
Gatto Silvestro