Giallo Debora Pagano, Leonardo Fresta al gip: "Non sono stato io" - QdS

Giallo Debora Pagano, Leonardo Fresta al gip: “Non sono stato io”

webms

Giallo Debora Pagano, Leonardo Fresta al gip: “Non sono stato io”

webms |
mercoledì 13 Luglio 2022

Il marito della donna trovata senza vita a Giarre (CT) avrebbe deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma continuando a proclamarsi innocente.

Oggi si è tenuta a Catania l’interrogatorio per la convalida del fermo del marito di Debora Pagano, trovata senza vita nella propria abitazione di Macchia di Giarre la scorsa domenica. Leonardo Fresta, 40 anni, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere ma avrebbe continuato a dire, di fronte all’avvocato e al giudice per le indagini preliminari: “Non sono stato io, non ho ucciso mia moglie”.

Leonardo Fresta al gip su Debora Pagano: “Non l’ho uccisa io”

A difendere Fresta, in carcere da due giorni a Catania con l’accusa di omicidio, è l’avvocato Salvatore La Rosa. Il legale, parlando dell’incontro di oggi, ha confermato la scelta del suo assistito di non rispondere al gip ma anche i suoi tentativi di proclamarsi innocente.

Secondo quanto rivelato dal legale a fine incontro, Leonardo Fresta avrebbe fatto un’unica specifica di fronte al gip. Il 40enne avrebbe sottolineato che le macchie di sangue trovate nell’appartamento non apparterrebbero a Debora Pagano, ma a lui. Il marito della vittima sostiene di aver perso quel sangue “a causa di una epistassi per un momento di pressione alta”.

I due giorni con il cadavere in casa, il ritrovamento e l’autopsia

Il cadavere di Debora Pagano è stato trovato domenica. Pare, però, che la 32enne fosse morta almeno due giorni prima. L’ipotesi è che, nonostante l’assenza di segni evidenti di violenza sul corpo della vittima, si tratti di un femminicidio e che il marito, presunto responsabile, sia rimasto in casa con il corpo più di 48 ore prima di denunciare quanto accaduto.

Intervenendo poco dopo il fermo di Fresta, l’avvocato La Rosa aveva sostenuto che l’attesa potrebbe essere stata dovuta allo stato di choc dell’accusato. Tuttavia, risposte più certe sulla ricostruzione della morte della 32enne si avranno solo dopo l’autopsia.

Nelle prossime ore dovrebbe essere conferito l’incarico per l’esame, che verrà eseguito all’ospedale Cannizzaro di Catania.

Fonte immagine: profilo Facebook

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017