Sciascia e Pirandello come “Figli della stessa terra” - QdS

Sciascia e Pirandello come “Figli della stessa terra”

Sciascia e Pirandello come “Figli della stessa terra”

giovedì 26 Agosto 2021

Ad Agrigento giornata di studi, mostra e performance teatrali su questa "filiazione intellettuale". Musumeci: “Dialogo immaginario fra due grandissimi isolani”. Samonà, "L'inquietudine dei Siciliani"

Il secondo, Sciascia, non ci sarebbe stato senza il primo, Pirandello. Nasce da questa deduzione, che a sua volta si nutre della “assunzione di paternità” che il maestro di Racalmuto ebbe nei confronti del drammaturgo e premio Nobel di Girgenti, l’idea di costruire una sorta di corto circuito fra i due autori, pietre miliari del pensiero del Novecento grazie ai quali Agrigento è diventata un avamposto letterario internazionale. Senza contare il contributo alla lingua italiana – e a certi ambigui e paradossali contesti politici, sociali e familiari – dell’aggettivo “pirandelliano”: un debito linguistico e intellettuale che ancora oggi, e non solo in Sicilia, definisce e cristallizza, a volte per sempre, i contorni di vicende controverse e inspiegabili.

L’occasione sarà quella di “Pirandello e Sciascia, figli della stessa terra” (Agrigento, Villa Genuardi, 3 e 4 settembre 2021), due giornate di incontri, studi e performance teatrali che, insieme a una mostra fotografica con gli scatti di Angelo Pitrone e una dozzina di immagini d’archivio della Soprintendenza vedranno ad Agrigento un nutrito parterre di intellettuali, storici, letterati e artisti. Da un’idea di Michele Benfari, Soprintendente dei Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, la manifestazione ha la direzione artistica di Salvatore Ferlita, critico letterario e docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università Kore di Enna, ed è realizzata con il contributo dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

Si comincia venerdì 3 settembre, ore 18.30. Ad introdurre le due giornate di studi sarà Salvatore Ferlita con “Girgenti e Regalpetra, Spoon River mediterranee”, un’analisi comparata di alcuni paesaggi letterari e reali dei due autori dove si documenta il legame, prima intellettuale e poi affettivo ed esistenziale, di Sciascia con Pirandello. “Un legame molto personale, quasi viscerale – spiega il critico letterario – che spinse Sciascia in ogni momento della carriera di scrittore a tornare allo scrittore agrigentino, tanto da rivolgersi a lui, a un certo punto, chiamandolo “padre”.

A seguire lo scrittore e giornalista Roberto Alajmo ripercorre le tappe del rocambolesco rientro ad Agrigento delle ceneri di Pirandello, episodio ricostruito con sagace ironia nel volume omonimo arricchito dalle illustrazioni dell’artista Mimmo Paladino (ed. Drago, 2008). Quindi un recital con l’attore e regista Alfonso Veneroso che, accompagnato dal timbro malinconico del violoncello di Mauro Cottone, fra drammaturgie e saggi, proporrà un excursus fra le più significative pagine dei due autori. Quindi, a cura di Stefano Milioto, presidente del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, seguirà la presentazione della mostra fotografica “Pirandello e Sciascia, figli della stessa terra” (Agrigento, Villa Genuardi, 3 settembre – 31 ottobre 2021): una rilettura di luoghi iconici dei due autori attraverso l’obiettivo di Angelo Pitrone. In mostra, insieme a una dozzina di foto di Pirandello e famiglia provenienti dagli archivi della Soprintendenza, sono una trentina di scatti realizzati da Pitrone nei luoghi pirandelliani delle campagne del Caos e a Porto Empedocle; scorci di Racalmuto, cittadina che cento anni fa, l’8 gennaio 1921, diede i natali a Sciascia e infine una dozzina di intensi ritratti del “maestro di Regalpetra” realizzati da Pitrone negli anni Ottanta, alla Noce, la casa di villeggiatura dove hanno preso vita molte pagine dello scrittore politico “più influente e scomodo della seconda metà del Novecento”.

Le giornate di studi a Villa Genuardi, dimora e giardino storico di Agrigento, già Hotel des Temples e oggi sede della Soprintendenza, proseguono sabato 4 settembre, sempre alle 18.30, con la conversazione fra il critico letterario Massimo Onofri e il filosofo Alfonso Maurizio Iacono che, coordinati da Ferlita, dialogheranno sul tema “Un misteriosa combinazione. Pirandello, Sciascia e le radici telluriche della scrittura”. A seguire, con il commento sonoro del contrabbasso di Sandro Sciarratta, sarà di scena Gianfranco Jannuzzo con “La provincia dei destini incrociati”: una performance teatrale che sulla rotta di un rigoroso quanto evocativo percorso tematico – le lucciole, il potere, il Risorgimento tradito, la luna, la mafia, la follia, l’infanzia e la morte – vede il popolare attore agrigentino misurarsi nel segmento del teatro impegnato orchestrando un coro a due voci con brani dei due autori.

Il dialogo immaginario e impossibile tra i due grandissimi letterati siciliani continua. L’aveva già avviato Sciascia quando, nell’intervento commemorativo pronunciato a 50 anni dalla morte del maestro di Girgenti, affermava che “Tutto quello che ho tentato di dire è stato sempre, per me, anche un discorso su Pirandello”. E quel “discorso” – dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – oggi va avanti anche attraverso le due Giornate di studio organizzate nei luoghi che segnarono profondamente entrambi, dove il pirandellismo e la sicilitudine sono tangibili, vivi, attuali come le tematiche affrontate nei capolavori dell’uno e dell’altro: la condizione umana e sociale, l’impegno civile, la giustizia, l’isolamento, la ricerca della verità. Più che un omaggio letterario, la necessità di alimentare spirito critico e passione civica che i «figli della stessa terra» dovrebbe, tutti, coltivare”.

“Un tributo a due grandi autori che attraverso la loro scrittura hanno testimoniato al massimo livello la poliedricità e ricchezza dell’animo umano; due siciliani che, a partire da Agrigento, hanno reso grande il nome della nostra Isola nel mondo. Pirandello e Sciascia – sottolinea l’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – hanno espresso, attraverso la loro opera, tutta l’inquietudine dell’Uomo, ma anche la profonda bellezza di un popolo nella cui vene scorrono millenni di storia, la cui identità è frutto di stratificazioni, di visioni che hanno prodotto una capacità di vedere il mondo con vis critica e occhio disincantato. A loro, dai Beni Culturali della Sicilia, un omaggio alla memoria nella ricorrenza dei cento anni della nascita del Maestro di Regalpetra”.

“Pirandello e Sciascia – aggiunge Salvatore Ferlita – rappresentano una sorta di inscindibile binomio, una abbagliante e misteriosa combinazione (tutta agrigentina) sulla quale con queste due giornate di studio e con la mostra, si vuol puntare un grandangolo per illuminare le zone d’ombra che ancora rimangono”. Sul progetto, che cade nell’anno delle celebrazioni per il centenario della nascita di Sciascia, interviene anche il soprintendente Michele Benfari: “Era impossibile – commenta – non evocare ed omaggiare nella loro Agrigento, il rapporto fra questi due grandi maestri del pensiero del Novecento, “figli della stessa terra” come dice il titolo del convegno e della mostra. Lo sfondo, come un secolo fa, è ancora quello dell’ex Hotel des Temples, luogo amatissimo dal circuito di intellettuali ed aristocratici di tutta Europa che, già dai tempi del Grand Tour, venivano fino a Girgenti per svernare a sud, godendo del clima mite e della bellezza della Valle dei Templi”.

L’accesso all’evento – allineato alle vigenti normative anticovid nazionali e regionali – sarà possibile soltanto con prenotazione (infoevento.sbca@gmail.com) e su esibizione di green pass o certificazione di un test Covid19 nelle ultime 48 ore.

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