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Lezioni di risparmio all’ufficio postale di Palermo

Lezioni di risparmio all’ufficio postale di Palermo

Ciclo di sessioni didattiche rivolte al pubblico dalle Poste per migliorare le competenze dei cittadini nelle scelte di risparmio, investimento e conoscenza dei nuovi strumenti finanziari nell’era digitale

PALERMO – Migliorare le competenze dei cittadini nelle scelte di risparmio, investimento e conoscenza dei nuovi strumenti finanziari nell’era digitale. È il contributo di Poste Italiane, con un ciclo di sessioni didattiche rivolte al pubblico. Il programma, che si svolge tra maggio e giugno, è stato presentato ieri a Palermo, al momento unica tappa siciliana e si sta sviluppando a Roma, Torino, Napoli, Bologna e Treviso. Ciascun evento prevede tre giorni di interventi della durata di 30 minuti ciascuna.
L’Italia si colloca tra l’ultimo e il penultimo posto tra i Paesi del G20 per conoscenza dei cittadini in materia finanziaria. Il deficit è segnalato, tra le istituzioni, da Ocse, Banca d’Italia, Consob.

“Da quanto si evince dai dati dei Paesi del G20, l’investitore italiano medio non è molto informato e si condivide che la conoscenza sia importante per quanto riguarda la famiglia, la pianificazione finanziaria, la gestione dei propri risparmi, la gestione previdenziale e assicurativa, la protezione rispetto agli imprevisti – ha detto Alberto Marino, referente territoriale BancoPosta in Sicilia – Poste Italiane vuole dare il proprio contributo alla crescita della consapevolezza finanziaria dei nostri clienti e di tutta la popolazione, affinché sia più preparata ad affrontare le scelte personali e familiari”. Poste Italiane interviene all’interno delle strategie elaborate dal Comitato sull’educazione finanziaria, istituito nel 2017 dal Mef con l’obiettivo di promuovere e coordinare le iniziative utili a innalzare la conoscenza e le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali tra la popolazione per migliorare la capacità di scelte coerenti con i propri obiettivi e le proprie condizioni.

Il progetto in Sicilia al momento tocca solo Palermo. “Abbiamo visto, così come a Roma, che c’è interesse e partecipazione da parte dei cittadini – ha concluso Marino – probabilmente sarà ampliato”.