L'ex sottosegretario Durigon, filmato da Fanpage, diceva di non preoccuparsi per l'inchiesta sui 49 milioni sottratti dal Carroccio allo Stato perché il generale della Finanza "lo abbiamo messo noi"
“Grazie, anche se non c’è nulla da festeggiare perché abbiamo semplicemente difeso un diritto che credevamo acquisito, quello della libertà della stampa, che invece ci era stato improvvisamente e incredibilmente negato”.
Lo afferma in un video il direttore responsabile di Fanpage.it, Francesco Cancellato, al quale è stata notificata ieri la revoca del decreto di sequestro relativo all’inchiesta giornalistica sui fondi della Lega e sull’ex sottosegretario Claudio Durigon.
“La Polizia Postale ha inviato alla direzione un nuovo provvedimento, firmato dalla Gip Claudia Alberti, dal procuratore della Repubblica Michele Prestipino Giarritta e dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli, con cui si dispone la revoca delle misure che ci erano state notificate”, ossia il “sequestro preventivo e l’oscuramento dei video relativi all’inchiesta Follow The Money sui fondi della Lega”.
Nel video del giornale on line, ricorda la redazione, “l’onorevole Claudio Durigon diceva a un suo interlocutore che non bisognava preoccuparsi dell’inchiesta della Procura di Genova sui 49 milioni di euro che la Lega avrebbe sottratto allo Stato italiano perché il generale della Guardia di Finanza ‘l’abbiamo messo noi'”.
Affermazioni che, secondo il decreto di sequestro del Tribunale capitolino, apparivano “lesive dell’immagine e della reputazione professionale e personale del comandante generale della Guardia di Finanza”, il generale Giuseppe Zafarana.
La notizia del sequestro dell’inchiesta di Fanpage aveva suscitato ieri commenti allarmati da parte dell’Ordine dei giornalisti, della Fnsi e di esponenti politici di diversi partiti, dal Pd al M5s a Italia Viva.
“Grazie – ha detto nel video Cancellato – perché senza l’enorme mobilitazione in difesa di Fanpage.it di colleghi, politici e di tanti, tantissimi cittadini, non crediamo che tutto questo sarebbe accaduto.
L’inchiesta di Fanpage risale ad alcuni mesi fa, e aveva dato il via alle polemiche sull’allora sottosegretario all’Economia della Lega Durigon poi riaccese – fino alle dimissioni di fine agosto dall’esecutivo – dalla sua proposta di dedicare un parco di Latina, ora intitolato a Falcone e Borsellino, al fratello del duce, Arnaldo Mussolini.