Misura regolata dalla legge 448/’98 che prevede la fornitura anche semigratuita dei testi. La Regione liquida quasi 21 milioni di euro a 67 mila studenti tra medie e superiori
PALERMO – Acquistare i libri di testo non è sempre facile, per nuclei familiari che si trovano già in ristrettezze economiche, ma non si può permettere che venga leso il diritto allo studio di tanti ragazzi e ragazze. E così la Regione corre in aiuto delle famiglie a basso reddito ed i Comuni in queste settimane stanno facendo la loro parte con graduatorie e liquidazioni. È stato approvato il piano di riparto per l’erogazione delle somme, ai singoli Comuni, da utilizzare per la fornitura gratuita dei libri di testo per l’anno scolastico 2022/2023.
L’importo complessivo è di quasi 21 milioni di euro, che andranno a 66.829 alunni e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie distribuite su tutto il territorio regionale.
Ai capoluoghi va circa un quarto dell’intera cifra: ad Agrigento andranno 265.250 euro, da suddividere tra 853 studenti; a Caltanissetta, per 481 allievi, andranno 155.950 euro, mentre a Catania i numeri salgono, e si arriva a 782.300 euro per 2.495 discenti. Enna è il capoluogo a cui andrà la cifra più bassa, 83.750 euro per 263 studenti, mentre a Messina si supera ampiamente il milione di euro: 1.372.700 euro per 4.382 nominativi. Anche Palermo segna numeri piuttosto alti, con 6.777 ragazzi e un importo di 2.144.800 euro, mentre a Ragusa andranno 206.100 euro per 657 discenti. In ultimo, Siracusa e Trapani: alla prima andranno 327.000 euro per 1.072 studenti, mentre a Trapani andranno 151.450 euro per 489 ragazzi.
Per poter accedere alla fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per l’anno scolastico 2022/2023, le famiglie hanno dovuto attestare un Isee inferiore ai 10 mila euro, sulla base della dichiarazione dei redditi 2021, relativa al periodo di imposta 2020, secondo l’attestazione rilasciata successivamente al 15 gennaio 2021.
La richiesta di contributo è stata quindi corredata dalla fotocopia del documento di riconoscimento e del codice fiscale del soggetto richiedente il beneficio (padre, madre o tutore) in corso di validità. Per la richiesta non è stato necessario allegare alcuna documentazione di spesa relativa all’acquisto dei libri di testo, ma questa dovrà essere conservata per almeno 5 anni, in modo da poter essere esibita su richiesta dell’amministrazione regionale. L’importo del contributo è stato determinato dal dipartimento e distinto per classe frequentata, dopo che i Comuni hanno comunicato il numero degli studenti beneficiari. L’importo emesso al singolo allievo non deve superare la cifra indicata nell’istanza dal richiedente il beneficio e, comunque, non deve superare il costo dei libri di testo adottati per la classe frequentata; nel caso in cui lo studente fosse ripetente e si iscrivesse al medesimo istituto scolastico ed al medesimo indirizzo di studi, potrà ottenere il contributo solo per i libri di testo diversi dall’anno precedente.
Le amministrazioni destinatarie delle somme dovranno rendicontare le erogazioni effettuate entro e non oltre 180 giorni dalla data di accreditamento del contributo, e restituire le somme non utilizzate, in quanto non spettanti ai beneficiari. Il procedimento è stato abbastanza lungo: la domanda di partecipazione doveva essere presentata, esclusivamente, presso l’istituzione scolastica frequentata, entro e non oltre il 14 ottobre scorso. Le scuole, quindi, hanno comunicato l’elenco delle istanze al proprio Comune entro il 18 novembre successivo. Questi hanno avuto tempo fino al 24 febbraio di quest’anno per trasmettere l’elenco dei beneficiari portatori dei requisiti richiesti dal bando al dipartimento regionale dell’istruzione.