Nella mente dei licatesi sono ancora vivi i ricordi della scorsa estate, periodo in cui diversi quartieri della città rimasero senza acqua e i disagi furono enormi
Tra i comuni in passato maggiormente colpiti dalla crisi idrica nell’Isola, Licata (in provincia di Agrigento) vive adesso un momento di “calma apparente”. Dopo le enormi difficoltà riscontrate da numerosi cittadini durante la scorsa estate – quando si faticava anche a trovare delle autobotti disponibili e diversi quartieri rimasero senza acqua per giorni – in questo periodo infatti la situazione idrica in città sembra essere in una fase “sostenibile”.
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Tutto ciò – come spiegato dal sindaco di Licata Angelo Balsamo al Quotidiano di Sicilia – solo grazie alla “stagionalità”, che maschera attualmente i reali problemi del territorio. “Dalla scorsa estate ad oggi la situazione idrica non è cambiata per nulla” – assicura Balsamo. “Siamo in pieno autunno e in città ci sono soltanto i residenti per cui, diminuendo la popolazione, diminuisce anche il consumo di acqua rispetto ai periodi caldi dell’anno. Tuttavia – prosegue il sindaco di Licata – il problema non è sparito e la dotazione idrica a nostra disposizione rimane sempre la stessa avuta nei mesi precedenti. Parliamo di 60L complessivi di acqua al secondo nei due serbatoi di Monte Sant’Angelo e Safarello, una risorsa certamente insufficiente”.
Licata, le opzioni per contrastare la crisi idrica
Nella mente dei cittadini di Licata sono ancora vivi i ricordi della scorsa estate, periodo in cui diversi quartieri della città rimasero senza acqua e i disagi furono enormi anche a causa dei turni di erogazione saltati. In tal senso, quali sono le soluzioni ideate dall’amministrazione per contrastare questo fenomeno in vista della prossima stagione estiva? “Bisogna guardarsi intorno a 360° e trovare le risorse, stiamo lavorando a diverse opzioni” – afferma Angelo Balsamo. “Per adesso abbiamo rilevato un pozzo in via Mauro de Mauro che ci consente di avere dai 5 ai 7 litri di acqua al secondo. Questo però è solo un palliativo, l’acqua non può essere utilizzata come potabile ed è una fonte dettata soltanto dall’emergenza”.
“La nostra speranza – spiega il sindaco – è che i dissalatori di Gela e quello di Porto Empedocle vengano realizzati nel più breve tempo possibile, saranno fondamentali per gli usi civici. Nel frattempo continueremo a cercare nuove risorse, tutte le fonti sono idonee. Qualunque risorsa emergerà ben venga, non abbiamo alcuna possibilità di scelta” – assicura Angelo Balsamo.
Balsamo e l’obiettivo del dissalatore “interno”
Detto delle diverse soluzioni “tampone” in vista dei prossimi mesi, nelle idee dell’amministrazione locale c’è un grande obiettivo: la realizzazione di un dissalatore a Licata. Come spiegato dal sindaco Angelo Balsamo, questo progetto – che prevede il coinvolgimento del porto turistico della città – prende sempre più corpo. “Stiamo lavorando per avere una soluzione interna, parliamo dell’eventualità di un dissalatore a Licata. Di questo tema abbiamo già avuto modo di parlarne con il governo regionale”.
“In questo momento – prosegue Balsamo – non bisogna trascurare nessuna strada e, qualora la situazione in altre zone non dovesse evolversi, la speranza è che la Regione possa prendere in considerazione questa ipotesi”.
Agricoltura, Balsamo: “Lavoro encomiabile”
Analizzando l’attuale situazione idrica a Licata, Angelo Balsamo tiene anche a sottolineare il lavoro svolto dagli agricoltori nonostante le enormi difficoltà riscontrate. “La nostra agricoltura è in una fase di grande sofferenza, si tratta di una situazione che mette tutti a dura prova. Nonostante questo, i nostri agricoltori stanno svolgendo un lavoro encomiabile grazie ad acqua piovana, sonde e tutto ciò che può essere utile”.
“Per quel che riguarda l’aspetto produttivo – conclude Balsamo – la speranza è quella di avere acqua dalle dighe di San Giovanni, Disueri e dall’eterna incompiuta Gibbesi. Il nostro intento è quello di averle a pieno regime per dare una mano alla nostra agricoltura”.