Istituzioni e associazioni in campo per il miglioramento delle condizioni di vivibilità sul territorio urbano. Tante le idee da mettere in campo
LICATA (AG) – Incendi, ma non solo. Sono stati diversi gli episodi e le inchieste che negli ultimi mesi hanno messo al centro le dinamiche criminali che interessano l’area licatese. E anche per questo tra il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, e il sindaco di Licata, Giuseppe Galanti, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa Licata sicura, volto appunto al miglioramento della sicurezza pubblica e di quella urbana.
Dopo i primi incontri di carattere analitico e organizzativo, adesso entra nel vivo l’attività della Cabina di regia, costituita da rappresentanti delle Forze di Polizia, dal comandante della Polizia locale, da referenti della Curia arcivescovile e dell’Ufficio scolastico provinciale e coordinata dal dirigente dell’Area Ordine e Sicurezza pubblica della Prefettura.
“Abbiamo incontrato i rappresentanti di molte associazioni – ha spiegato Rosanna Mallemi, dirigente Ordine e Sicurezza pubblica e Tutela della legalità territoriale della Prefettura di Agrigento – della società civile e degli istituti scolastici, per avviare questo Patto per la sicurezza. È stata pienamente condivisa la proposta di fare emergere le istanze dal basso, sollecitando innanzitutto i giovani, attraverso la Consulta giovanile, gli organismi intermedi e gli studenti, attraverso le scuole, per proporre i temi da trattare in un primo incontro pubblico con la cittadinanza”.
Tante le idee da mettere in campo e tanti gli obiettivi da raggiungere. C’è bisogno di sinergia tra le parti ed è per questo che si è pensato al primo incontro in forma di agorà, un modello che vuole, anche simbolicamente, recuperare il senso della cultura storica dei luoghi che sono stati teatro di grande e perduta civiltà.
Il sindaco Galanti: “Coinvolgere le scuole”
“È un passaggio importante – ha dichiarato il sindaco Pino Galanti – in quanto il coinvolgimento delle scuole è necessario. Conosciamo il nostro territorio e sappiamo bene che c’è tanto lavoro da fare. È per questo che abbiamo rappresentato alla Prefettura di Agrigento uno sguardo più attento e diverso rispetto ad altri territori. Credo che se lavoriamo tutti insieme, riusciremo a fare qualcosa di buono”.