Limite Pos, gli esercenti in Sicilia: "Così lavoriamo gratis" - QdS

Niente limite Pos, da Palermo a Catania gli esercenti non ci stanno: “Così lavoriamo gratis”

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Niente limite Pos, da Palermo a Catania gli esercenti non ci stanno: “Così lavoriamo gratis”

Salvatore Rocca e Michele Sardo  |
lunedì 19 Dicembre 2022

Salta in Manovra il limite di 60 euro per i pagamenti con il Pos. I commercianti di Palermo e Catania si lamentano: "Noi penalizzati".

Alla fine la norma che prevedeva il tetto minimo a 60 euro per gli esercenti che rifiutano di pagare con il Pos è saltata. All’interno dell’emendamento che il Governo Meloni presenterà in Commissione Bilancio è infatti cancellata la voce che prevedeva l’applicazione del provvedimento.

La conferma è arrivata nelle scorse ore direttamente dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Una decisione, quella del Governo, che arriva dopo l’alt arrivato nei giorni scorsi da parte della Commissione europea su questioni di natura fiscale al momento dell’esame della Manovra.

In questo caso anche le piccole spese potranno essere effettuate con il Pos. L’esecutivo, comunque, è già al lavoro per provvedere a delle compensazioni per i commercianti.

Limite Pos, il problema è il costo dell’operazione

E proprio gli esercenti sono i soggetti più scontenti di questo mancato provvedimento. Anche in Sicilia, da Palermo e Catania, sono tante le voci di dissenso che si sollevano in merito.

“Il problema non è pagare o non pagare col Pos. Il problema è dato, come sempre, dal costo di queste operazioni“, commenta Riccardo Spinnato del Caffè Spinnato di Palermo.

“Se pagare col Pos non costa nulla al commerciante, ciò non si pone”, mentre i veri disagi emergono nel momento in cui ci si trovi di fronte a dei costi più elevati. Una situazione particolarmente sentita in questo periodo, caratterizzato dai numerosi rincari.

Commercianti costretti ad aumentare i costi dei prodotti

Dello stesso avviso anche Maurizio Pisciotta del bar Coimbra di via Leonardo da Vinci: “Per noi è un danno perché le banche dovrebbero togliere le commissioni e non farle pagare a noi. Perché se tu mi obblighi a tenere il pos mi devi anche esonerare dalle commissioni. Se io invece non tengo il Pos vengo sanzionato e questo è un danno”.

“Si dovrebbe mettere un limite”, prosegue. “Quando mi pagano un caffè, un euro e 20, io su quel pagamento devo pagare commissioni sono costretto ad aumentare il caffè o altro e questo va a danno del cliente ma anche a danno nostro, perché poi il cliente vedendo aumentato il prezzo non viene più.

Capitolo rincari: “Non parliamo di rincari, ho avuto più del 100% di aumento dalla bolletta del 26 aprile. Non va bene così, non ci rientriamo. La prima bolletta, sbagliando, l’abbiamo rateizzata ma ce l’hanno addebitata il mese successivo. La crisi fa sì anche che la gente non esca più e stiamo risentendo anche di ciò”, conclude Pisciotta.

Limite Pos, Poche percentuali di guadagno

A Catania la condizione, come preannunciato, non è certo differente. “Con il Pos guadagniamo veramente poco“, racconta a QdS.it la dipendente di un tabacchino di Ognina. “Si tratta di poche percentuali di guadagno sulla commissione. In tanti ormai preferiscono pagare con carta”.

“Per le bollette – prosegue la dipendente – viene meglio perché non abbiamo così soldi in contanti e c’è meno rischio. Però per altri prodotti come sigarette, Gratta e Vinci e SuperEnalotto il guadagno è davvero minimo”.

“Tutto va al Monopolio e a noi non resta praticamente nulla. Lavoriamo gratis!“, fa notare con un pizzico di amarezza. E la percentuale a quanto ammonta? “2% minimo, dipende dal Pos. su un pagamento di dieci euro, 20 centesimi vanno al Pos”, è la risposta.

Video di Michele Sardo

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