L’indolenza ed il nascondimento - QdS

L’indolenza ed il nascondimento

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L’indolenza ed il nascondimento

Giovanni Pizzo  |
martedì 14 Giugno 2022

Due cose sono certe a Palermo. Quando non c’è una impellente, imprescindibile motivazione, per svariati motivi, al palermitano gli “abbutta”. Al 60% dei palermitani gli abbuttava andare a votare. E non lo ha fatto. Le cause sono diverse. C’è una parte della Palermo borghese a cui secca profondamente uscire di casa, se non per andare al circolo o in barca. Elezioni a metà giugno poi. Magari suda giocando a padel ma non bagnerebbe il proprio profumato corpo di sudore per fare la fila ai seggi, esercitando il dovere/diritto democratico.  Questa parte di Palermo è indifferente alla politica, anche se attenta alla convenienza. Ma lo conosciamo a Lagalla? Avrà detto passandosi il formaggio da mettere sulla pasta con zucchine fritte e mentuccia. Certo, andava al Gonzaga con mio cognato, “tuttapposto”.

Poi c’è la parte di Palermo esclusa dalle scelte a tavolino. È la parte, vasta maggioranza, questo sì che è un campo largo, rappresentata dalle periferie. Qui il reddito di cittadinanza è stato spalmato come la Nutella, e decisamente più copiosamente degli ottanta euri di Renzi.

Ma si sa, chi paga prima mangia pesce “fituso”. Con grande indolenza e poca riconoscenza se sono andati nei pochi ed affollati metri di litorale pubblico, si sono mangiati abbondanti porzioni di pasta “cu furno”, e poi si sono dedicati al Palermo in serie B. Vuoi mettere con le discussioni sul bilancio disastrato del Comune? Non c’è partita, ora ci vuole. Ma è il diritto al voto, la partecipazione al processo democratico? Ma perché questa partecipazione dà diritto al lavoro vero o a servizi migliori nelle periferie, o ad una mobilità sociale? Meglio il Palermo, almeno per una sera siamo forti e chi non salta è catanese.

E poi c’è il fraudolento, furbo, tipicamente arabo, nascondimento. C’è niente di meglio che mentire ad un sondaggista che ti telefona avendo la volgarità di chiedere cosa voti? Senza pudore sono. “A mia mi devi inquietare” per farti dire la verità? Io non lo dico neanche a mio cugino chi voto e glielo devo dire a questa? Ora ci “conto” una fesseria. Ed è così che escono i sondaggi farlocchi prima delle elezioni, che ingannano candidati e addetti ai lavori. Vita dura per i sondaggisti palermitani. Forse è meglio guardare i fondi del caffè.

Così è se vi pare.

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