I carabinieri della Compagnia di Milazzo (Messina) hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta della Procura, nei confronti di un 72enne di Lipari, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è accusato di discarica non autorizzata, distruzione o deturpamento di cose naturali, coltivazione di cava in sito non urbanisticamente previsto in area dichiarata di notevole interesse umanitario e di pregio ambientale.
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Alterata area Unesco: sequestrata cava a Lipari
Secondo l’ipotesi accusatoria, l’indagato avrebbe estratto abusivamente e senza alcuna autorizzazione, in località Vallone Cucco, a Lipari, pietra pomice, creando “un’irreversibile alterazione” dell’area interessata, con conseguente deturpamento del paesaggio sottoposto a vincolo, patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
L’indagato, inoltre, avrebbe modificato lo stato dei luoghi e la relativa destinazione d’uso realizzando una discarica di rifiuti di varia natura non autorizzata. Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno permesso di accertare le condotte illecite dal 2020 a oggi. La cava oggetto del sequestro preventivo occupa una superficie pari a circa 15.000 metri quadrati, sottoposta a vincolo paesaggistico di interesse comunitario.
Terremoto lungo la costa della Sicilia nord-orientale (Messina)
Secondo quanto rilevato Sala Sismica INGV-Roma, si è registrata una scossa di magnitudo 2.6 lungo la costa siciliana nord orientale (Messina) alle ore 4.12 del mattino. Il sisma ha coordinate geografiche (lat, lon) 38.3580, 15.3810 ed è avvenuto a una profondità di 117 km: per questo e per l’epicentro in mare non dovrebbe essere stato avvertito in maniera distinta dalla popolazione, al contrario di quello registrato – sempre nella stessa zona – lo scorso 7 febbraio, vicino alla magnitudo 5.

