Lipari, processione funebre per l'Ospedale e il diritto alla sanità pubblica

Lipari, processione funebre per l’Ospedale: morto il diritto alla sanità pubblica

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Lipari, processione funebre per l’Ospedale: morto il diritto alla sanità pubblica

Giuseppe Bonaccorsi  |
mercoledì 18 Maggio 2022

Comitato di cittadini organizza per il 20 un corteo funebre per protestare contro le autorità sanitarie regionali che continuano a non fare nulla per colmare i vuoti di organico della struttura

“Dopo lunga agonia a causa del morbo della politica è venuto a mancare il diritto alla Sanità pubblica. Ne danno il triste annuncio i cittadini eoliani”. E’ il testo di un manifesto del comitato “L’ospedale di Lipari non si tocca“,  apparso per le strade di Lipari, nell’arcipelago eoliano, per protestare contro le gravissime carenze di personale del presidio dell’isola. Il manifesto rende noto che la processione funebre – sembra con presenza anche della banda di paese – si terrà venerdì 20, alle 19,30 per partenza da Corso Vittorio Emanuele, vicino al porto e sino all’entrata dell’ospedale.

Una corona di fiori davanti al presidio

Nel comunicato i componenti Paolo Arena, Angelo Natoli, Silvia Carbone, Antonella Longo, Anna Spinella, Giovani Maggiore, Diana Bonfiglio, Marilena Mirabito, Laura Zaia e Mariagiulia Romagnolo scrivono: “Con profondo dolore e costernazione il comitato, dopo mesi di richieste e interventi salvavita, invita tutti i cittadini eoliani ad unirsi al corteo funebre per la dipartita del diritto alla sanità….”.

Al termine del corteo funebre, con tanto di cassa da morto portata a spalla, verrà deposta davanti all’ospedale una corona di fiori. Con amara ironia, infine, i componenti del organismo in difesa dell’ospedale concludono: “Tutti coloro che hanno incontrato il caro estinto o ne hanno solo sentito il racconto delle gesta curative e di guarigione ormai perdute, sono invitati a rendere un ultimo saluto con la propria partecipata presenza”.

Una chiara sfiducia alla Regione

La manifestazione suona come un chiaro messaggio di sfiducia degli eoliani nei confronti delle autorità sanitarie, a partire dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, al governo regionale del presidente Musumeci, per finire al commissario dell’Asp Messina, Bernardo Dino Alagna.

Soltanto pochi giorni fa sempre lo stesso orgasnismo, con un’altra nota-denuncia, aveva stigmatizzato per l’ennesima riduzione di organico medico in una delle discipline più importanti per un ospedale, quella della Radiologia: “Nel silenzio della politica e del teatrino della campagna elettorale (si vota per le amministrative a giugno) – scriveva  il comitato –  continuano ad emergere le condizioni disastrose della sanità eoliana che non è più in grado di offrire adeguati servizi sia in una situazione ordinaria, che di urgenza.

Si apprende che il servizio Radiologia, fiore all’occhiello del nostro ospedale, è rimasto con una sola unità medica che non effettua servizio di pronta disponibilità. Sono stati sospesi alcuni esami  radiologici che non potranno più essere effettuati a Lipari per le decisioni di una politica che ha fallito sotto tutti gli aspetti”.

Tra le carenze di organico più delicate c’è quella del servizio Cardiologia che allo stato attuale viene garantito sull’isola da un solo professionista che presta servizio ambulatorialmente dalle 8 alle 14. Poi c’è una convenzione con alcini cardiologi del “Papardo” di Messina,  che coprono altre 18 ore settimanali. Il servizio però in notturna non viene effettuato e questa carenza è gravissima visto e considerato che un eventale infartuato può soltanto essere stabilizzato in atesa di trasfrimento in elicottero. Ma se l’elicottero non dovesse arrivare?

Ci si prepara alla manifestazione di Palermo

La singolare processione funebre arriva proprio nei giorni in cui anche la cittadinanza delle Eolie, insieme a quella di molti altri comitati siciliani pro ospedali minori,  si prepara a inviare una  delegazione alla manifestazione della Rete  per la salute pubblica che si terrà il 27 maggio alle 11 sotto la sede dell’assessorato alla Salute di Palermo per chiedere una più equa assistenza sanitaria territoriale anche in quelle aree svantaggiate e periferiche.

Giuseppe Bonaccorsi

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